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Giornata della Sicurezza Alimentare. Coldiretti lancia l’allarme, “Un pericolo al giorno nel piatto degli italiani”

di Redazione
 
Giornata della Sicurezza Alimentare. Coldiretti lancia l’allarme, “Un pericolo al giorno nel piatto degli italiani”
In occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Coldiretti lancia un segnale d’allarme: nel 2025, in media, è stato registrato un allarme alimentare al giorno in Europa. A far scattare le segnalazioni sono state soprattutto le importazioni dall’estero: dalle arachidi cinesi con aflatossine cancerogene oltre i limiti, alle arance egiziane contaminate da pesticidi banditi da Bruxelles, fino a pesce e carni bianche con tracce pericolose di mercurio, batteri e virus.

Una fotografia preoccupante, basata sui dati del sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi (Rasff), che dimostra quanto la sicurezza a tavola non sia un tema scontato. E mentre l’Oms ricorda che ogni anno 600 milioni di persone nel mondo si ammalano a causa di cibi contaminati, Coldiretti punta il dito contro i prodotti stranieri: “Sono otto volte più pericolosi di quelli Made in Italy”.

L’elenco dei prodotti a rischio stilato da Coldiretti è ampio e preoccupante:

• Aflatossine cancerogene in burro d’arachidi indiano, pistacchi (da Turchia, USA e Iran) e fichi secchi turchi.

• Pesticidi vietati come il Chlorpropham nelle arance egiziane o il Clorpyrifos nel riso pakistano e nel pepe peruviano.

• Mercurio in concentrazioni elevate nel tonno spagnolo.

• Batteri e virus in prodotti di largo consumo: salmonella nel pollo polacco, norovirus in ostriche francesi e olandesi.


La Turchia, secondo Coldiretti, guida la classifica dei Paesi con più prodotti bloccati alle frontiere europee, seguita da Polonia e Spagna.

L’Italia si conferma tra i Paesi con gli standard alimentari più elevati: solo lo 0,7% dei prodotti Made in Italy presenta residui chimici irregolari, contro una media del 5,6% per quelli importati. Un divario che non lascia spazio a dubbi: il cibo italiano è significativamente più sicuro di quello proveniente da altri Paesi.

Alla luce di questi dati, Coldiretti rilancia le sue storiche battaglie:

• Etichettatura d’origine obbligatoria su tutti i prodotti alimentari venduti nell’Ue.

• Principio di reciprocità: le importazioni devono rispettare le stesse regole di sicurezza, sostenibilità e diritti dei lavoratori applicate agli agricoltori europei.


Inoltre, l’organizzazione agricola italiana ha promosso in Europa una legge di iniziativa popolare per raccogliere un milione di firme. Obiettivo: difendere la salute dei consumatori e il reddito degli agricoltori italiani, impedendo che cibi stranieri vengano camuffati come “Made in Italy” grazie a trasformazioni minime che sfruttano le maglie larghe del codice doganale.
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