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Desertificazione commerciale: “la cedolare secca è la soluzione migliore”

 
Desertificazione commerciale: “la cedolare secca è la soluzione migliore”
La desertificazione commerciale è un problema serio per città e paesi e va combattuta con forza, perché quelle vie o piazze dove i negozi sfitti sono numerosi danno una sensazione di abbandono e di degrado, oltre che incidere sui livelli di sicurezza percepita dai cittadini. Bene dunque che questo problema sia affrontato con una legge specifica e soprattutto che torni con forza il tema dell’introduzione della cedolare secca, che per noi è lo strumento più efficace per incentivare la locazione degli immobili commerciali”.

Così Nicola Piccolo (nella foto), presidente di Confcommercio Vicenza, commenta la presentazione al Senato del disegno di legge a firma della senatrice vicentina Daniela Sbrollini. Usare la leva fiscale come strumento per incentivare la riqualificazione del tessuto urbanistico-commerciale, garantendo la presenza di piccoli negozi, migliorando la vivibilità del territorio e i servizi offerti ai cittadini è una delle battaglie di Confcommercio Vicenza, che chiede puntualmente ai Comuni di prevedere agevolazioni sui tributi locali per favorire, tra l’altro, la riapertura delle attività.

Pensiamo che la leva economica possa fare molto – spiega  Piccolo - e anche sulla cedolare secca servirà prevedere, in aggiunta a quanto leggiamo nel ddl Sbrollini, un meccanismo che permetta un beneficio condiviso dello ‘sconto fiscale’ tra locatore e conduttore, ovvero legare la tassazione agevolata al contenimento e alla riduzione dei canoni di affitto”. A proposito di agevolazioni, Confcommercio Vicenza giudica positivamente anche l’idea di istituire un fondo destinato proprio a promuovere incentivi economici per agevolare le locazioni di negozi, pubblici esercizi, botteghe artigianali.

Ma la “leva fiscale” può anche essere usata, come prevede il ddl Sbrollini, con l’intento di “convincere” i proprietari di immobili ad affittare i negozi con le serrande abbassate, per evitare, in caso contrario, un aumento dei tributi: “noi pensiamo che la cedolare secca e un sistema efficace di agevolazioni potrebbero fare già molto – continua Piccolo – ma dove tutto ciò non dovesse bastare è ragionevole dare alle amministrazioni locali qualche strumento in più. Chiaro che sul fronte di un aumento dei tributi bisogna però muoversi con estrema prudenza perché ci possono essere anche motivazioni oggettive che impediscono ai proprietari di affittare i locali, a cominciare dalla mancanza di interesse del mercato per un determinata zona dove è ubicato il negozio o per altre ragioni che andrebbero considerate e ben valutate al fine di non penalizzare ulteriormente chi ha fatto investimenti e non riesce, suo malgrado, a ricavarne un ritorno economico”.

L’auspicio di Confcommercio Vicenza è che la proposta dalla senatrice Sbrollini apra un dibattito tra le forze politiche, arrivando ad una legge condivisa che contenga misure efficaci per il contrasto della desertificazione commerciale, agevolando al contempo le attività esistenti e “premiando” le nuove aperture e in generale prevedendo misure che rendano più vivi e attrattivi i centri storici e i quartieri cittadini.
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