Bitcoin, tornano a muoversi le monete inattive

di Christopher Bendiksen, Bitcoin Research Lead di CoinShares

Il recente calo del valore del Bitcoin è stato determinato in gran parte dai primi utenti che hanno immesso sul mercato grandi quantità di “monete” provenienti da riserve di lungo termine. La rinnovata offerta di Bitcoin rimasti inattivi per oltre sei mesi ha già raggiunto nuovi massimi, superando per la prima volta la soglia dei 500 miliardi di dollari. Anche le fasce di offerta ancora più datate stanno registrando movimenti senza precedenti in termini di volume: alla fine di novembre, l’offerta riattivata di monete risalenti a più di tre anni fa aveva già superato la soglia dei 150 miliardi di dollari.

L’indice statistico Bitcoin Days Destroyed fornisce un modo semplice e intuitivo per capire se i bitcoin più datati vengono trasferiti su larga scala. Essa calcola ogni giorno il prodotto tra il numero di bitcoin trasferiti e il numero di giorni per cui tali monete sono rimaste inattive dall’ultima transazione. In altre parole, se vengono trasferiti 1.000 bitcoin rimasti inattivi per 1.000 giorni, si ottengono 1.000.000 di Bitcoin Days Destroyed.

Dal 2017, la media giornaliera dei Bitcoin Days Destroyed è stata leggermente inferiore ai dodici milioni. Tuttavia, nei periodi di maggiore volatilità del mercato, non è raro che questo valore superi i 30 milioni — o addirittura livelli ancora più elevati — quando i primi utenti, in possesso di grandi quantità di monete, liquidano volumi consistenti dei loro bitcoin.

Durante la recente ondata di vendite, il valore è schizzato oltre i 100 milioni di bitcoin days destroyed – il secondo livello più alto dal 2017 – suggerendo che una significativa pressione di vendita da parte dei primi utenti ha avuto un forte impatto sul mercato. Da allora, questa cifra è tornata a livelli storicamente più normali: nella prima settimana di dicembre, la media giornaliera si è attestata intorno ai dodici milioni. A questo livello, la quantità di monete più datate che affluisce sul mercato corrisponde all’incirca alle medie recenti. Ciò riduce l’eccesso di vendite accumulato in precedenza e lascia prevedere una situazione di mercato più equilibrata nel prossimo futuro.