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Big Tech: la crescita non si ferma, ma resta l’incognita redditività
di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
 

La scorsa è stata una settimana decisiva per il settore tecnologico, con Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft – che insieme rappresentano quasi il 20% dell’indice S&P 500 – che hanno pubblicato i risultati del terzo trimestre 2025. Nel complesso, i conti appaiono piuttosto solidi: la maggior parte delle società ha registrato un aumento a doppia cifra dei ricavi su base annua, con l’unica eccezione del colosso di Cupertino. Date le dimensioni di questi gruppi, si tratta di numeri rilevanti, con Apple, Alphabet e Amazon che hanno superato i 100 miliardi di dollari di ricavi trimestrali, a conferma della loro capacità di scalare e generare crescita.
Rispetto alle previsioni degli analisti, la maggior parte delle società ha battuto le attese sugli utili, con la sola eccezione di Meta, penalizzata da una tassa straordinaria una tantum. Grande attenzione è stata riservata alle divisioni cloud, considerate un indicatore indiretto dell’intensità degli investimenti legati all’AI da parte dei clienti corporate. Su questo fronte, Alphabet ha registrato un incremento superiore al 30% nel suo business cloud, mentre Microsoft ha evidenziato una crescita vicina al 40% per Azure, leggermente inferiore alle stime più positive. Le indicazioni del management offrono spunti interessanti per il medio periodo: Apple si è mostrata ottimista in vista della stagione natalizia, cruciale per le aziende consumer, mentre Alphabet, Microsoft e Meta hanno reso noti piani di investimento più ambiziosi per il 2026, con un incremento della spesa in conto capitale superiore alle attese del mercato. Orientamenti che riflettono la volontà di continuare a potenziare le infrastrutture legate all’intelligenza artificiale e ai servizi cloud, in un contesto competitivo che richiede capacità di innovazione costante.
La reazione dei mercati si può dire sia stata mista. Nelle ore successive alla pubblicazione dei risultati, Microsoft e Meta hanno registrato un’accoglienza più tiepida rispetto ad Amazon, Alphabet ed Apple. Alla base di tali movimenti figurano una crescita dei ricavi e degli utili lievemente inferiore alle stime più rosee, la prospettiva di una maggiore pressione sui margini per effetto dell’aumento degli investimenti e, in alcuni casi, semplici prese di profitto dopo trimestri di forte apprezzamento. Nel complesso, i risultati del comparto restano solidi e coerenti con le elevate aspettative del mercato. La crescita dei ricavi rimane sostenuta, gli utili hanno superato in larga parte le stime e le società continuano a mostrare capacità di generare valore. Guardando avanti, l’attenzione degli investitori sarà concentrata su due elementi chiave: la sostenibilità della crescita degli utili e la redditività degli investimenti. Sarà infatti fondamentale capire se i massicci capitali destinati all’AI e all’infrastruttura digitale si tradurranno in un miglioramento tangibile della profittabilità.