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BCE/FED - BCE interlocutoria, Fed prudente sul taglio di dicembre

di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte
 
BCE/FED - BCE interlocutoria, Fed prudente sul taglio di dicembre
La riunione della BCE di oggi è stata di fatto interlocutoria, con i tassi mantenuti invariati. Sul fronte inflazione, la presidente Lagarde ha dichiarato che le prospettive sono più incerte del solito, mentre sul fronte crescita ha preso atto del fatto che i rischi al ribasso siano in parte stati mitigati dai recenti sviluppi geopolitici - vedi l'accordo sui dazi Usa-Cina. Buona parte della conferenza stampa è stata dedicata al tema dell'euro digitale, su cui un comunicato ad hoc ha ribadito: "Se la legislazione entrerà in vigore nel corso del 2026, un esercizio pilota potrebbe iniziare nel 2027 e l'Eurosistema dovrebbe essere pronto per una potenziale prima emissione dell'euro digitale nel corso del 2029".

Più d’impatto è stato, invece, l'esito della riunione della Federal Reserve di ieri, 29 ottobre, nel corso della quale il presidente Powell ha esplicitamente invitato a non dare per scontato un ulteriore taglio dei tassi in dicembre. Le motivazioni sarebbero sostanzialmente da ricondurre all’assenza di dati macroeconomici su cui poter basare le decisioni (vista la prosecuzione dello shutdown), oltre che la divergenza di visioni sulle prospettive per inflazione ed occupazione, come confermerebbe il voto contrario di un membro del FOMC rispetto all’ultimo taglio tassi, a fronte della richiesta di Miran di una riduzione da 50 punti base.

Nel complesso, lo scenario che si prefigura è quello due meeting di dicembre interlocutori per Fed e BCE. Più importanti saranno, invece, i primi due meeting del 2026, tra gennaio e marzo. Per la Fed, ipotizzando una risoluzione dello shutdown, si attende maggiore chiarezza sui dati macro e grande attesa c’è per la decisione della Corte Suprema sulla legittimità o meno del licenziamento del membro Cook, prevista in gennaio. Rispetto alla BCE, un’eventuale Fed più “trumpiana” potrebbe impattare in modo significativo sulle attese di futuri tagli dei tassi e, di conseguenza, anche sul cambio euro/dollaro. Un avvicinamento in area 1,20 potrebbe spingere l’Eurotower ad un ulteriore allentamento monetario.
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