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Auto, Urso a Ferracci: riforma globale, non solo rimozione multe

 
“L’approccio dell’Unione Europea alle politiche per l’automotive deve diventare più ambizioso, ridefinendosi in un modello integrato e pragmatico, basato su una visione strategica a lungo termine. Lo stop alle multe, uno degli aspetti del nostro non-paper, è urgente e necessario, ma non sufficiente. Serve una revisione complessiva del Green Deal, come chiediamo appunto nel nostro non-paper che a oggi ha incassato il sostegno di 15 Paesi membri dell’UE”. È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, incontrando il ministro dell'Economia e delle Finanze francese, Marc Ferracci, a margine del Consiglio informale congiunto Competitività e Commercio in corso a Varsavia.

Durante il confronto bilaterale, il quarto in pochi mesi tra Urso e Ferracci, i due Ministri hanno ribadito la forte convergenza tra Italia e Francia sulle linee guida della politica industriale europea, in particolare sulle misure per il Piano industriale europeo sull'automotive e sulla revisione del CBAM.

Urso ha sottolineato la necessità di rafforzare l'industria del continente di fronte alle sfide globali, garantendo una maggiore competitività e una transizione green e digitale efficace e sostenibile, sia dal punto di vista produttivo che sociale. “A questo scopo”, ha sottolineato Urso, “sono necessari incentivi alla domanda, con risorse europee, per le automobili 'made in Europe' e sostegni all'offerta per supportare l'industria della componentistica, anche istituendo un regime di aiuti di Stato ad hoc per il settore. Non servono norme tampone, ma riforme globali e strategiche".

Al centro del colloquio anche le iniziative dei due Paesi per altri settori strategici della politica industriale europea, come la siderurgia e la chimica, su cui Italia e Francia stanno adottando un approccio complementare, così da poter intervenire con una forte unità di intenti al prossimo Consiglio di Competitività in programma a marzo.

Urso e Ferracci hanno concordato di rivedersi lunedì a Parigi, in occasione del vertice sull’intelligenza artificiale, "perché è assolutamente necessario imprimere subito una svolta alla politica industriale europea".
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