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Analisi: I mercati di oggi. Commento di ActivTrades - 18/06

di Saverio Berlinzani, analista di ActivTrade
 
Analisi: I mercati di oggi. Commento di ActivTrades - 18/06
USA NEL CONFLITTO?

“Martedì i listini statunitensi hanno chiuso in calo, a causa dell’intensificarsi delle tensioni in Medio Oriente e dei deboli dati economici, che hanno smorzato il sentiment degli investitori.”

“L’S&P 500 è sceso dello 0,84%, il Dow Jones ha perso lo 0,7% e il Nasdaq ha registrato un calo dello 0,91%. I timori crescenti di un possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran hanno pesato sui mercati.”

“Il presidente Trump ha intensificato la sua retorica, chiedendo la “resa incondizionata” dell’Iran e mettendo in guardia la Guida Suprema Khamenei da un potenziale attacco, attraverso una serie di post su Truth Social.”

“Contemporaneamente, le vendite al dettaglio statunitensi, diminuite dello 0,9% a maggio, hanno segnalato un rallentamento dei consumi, probabilmente influenzato dai dazi, che potrebbero avere un impatto negativo sull’economia.”

“Sul fronte aziendale, le azioni di T-Mobile sono scese del 4% dopo che SoftBank ha venduto parte della sua partecipazione per finanziare investimenti nell’intelligenza artificiale. Al contrario, ExxonMobil e Chevron hanno guadagnato oltre il 2%, spinte da un aumento di oltre il 3% dei prezzi del petrolio.”

VALUTE

“Il dollaro è tornato prepotentemente a essere considerato un asset rifugio, in seguito all’aumento delle tensioni legate al possibile coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra con l’Iran.”

“L’EUR/USD, dopo aver ritestato quota 1,1607 due giorni fa, è sceso fino a 1,1470 ieri, per poi risalire a 1,1500 durante la notte. Anche gli altri dollari hanno recuperato terreno, in particolare contro la sterlina, scesa a 1,3420, e in misura minore contro le valute oceaniche e lo yen giapponese.”

“Il franco svizzero è rimasto stabile a 0,8150 contro il dollaro e a 0,9400 contro l’euro.”

“Fare previsioni in questo contesto è difficile: notizie improvvise possono generare caos nei mercati, come accaduto ieri, quando i rumor su un possibile coinvolgimento degli USA nel conflitto Israele-Iran hanno rafforzato il dollaro, che fino a quel momento era sotto pressione.”

“Se il conflitto si espande, il dollaro potrebbe rafforzarsi ulteriormente come bene rifugio. Al contrario, dati macroeconomici deboli potrebbero indebolirlo.”

USA, PRODUZIONE IN CALO

“La produzione industriale negli Stati Uniti è diminuita dello 0,2% a maggio 2025, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,1%. Ad aprile si era registrato un incremento dello 0,1%.”

“La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% del totale, è cresciuta solo dello 0,1%, al di sotto delle previsioni dello 0,2%. L’attività mineraria è aumentata dello 0,1%, mentre la produzione dei servizi pubblici è calata del 2,9%.”

“L’utilizzo della capacità produttiva è sceso al 77,4%, 2,2 punti percentuali sotto la media di lungo periodo.”

USA, CALANO LE VENDITE AL DETTAGLIO

“Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono diminuite dello 0,9% su base mensile a maggio 2025, dopo un calo rivisto dello 0,1% ad aprile. Il dato è peggiore delle attese, che indicavano un calo dello 0,7%.”

“Si tratta della flessione più marcata degli ultimi quattro mesi, dovuta al rallentamento dei consumi in vista dei dazi previsti.”

“I cali più significativi si sono registrati presso i concessionari di veicoli e ricambi, seguiti dai fornitori di materiali edili, attrezzature da giardino e dalle stazioni di servizio.”

PETROLIO

“Martedì i future sul greggio WTI sono balzati di oltre il 2,5%, raggiungendo i 73,6 dollari al barile, vicino ai massimi degli ultimi cinque mesi, a causa dell’escalation delle tensioni tra Israele e Iran.”

“Lunedì, il presidente Trump ha chiesto l’evacuazione di Teheran dopo che Israele ha intensificato i raid aerei sulla capitale iraniana, colpendo anche edifici dei media statali.”

“Nonostante alcune notizie indicassero la disponibilità dell’Iran a porre fine alle ostilità e riprendere i negoziati sul nucleare, la sessione di lunedì è stata estremamente volatile, con oscillazioni di circa 8 dollari prima della chiusura in ribasso.”

“Nel frattempo, i mercati valutano anche l’impatto di possibili nuovi dazi da parte di Trump e l’aumento della produzione da parte dell’OPEC+, che potrebbe influenzare significativamente il mercato petrolifero.”
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