Analisi: Dazi USA e impatti sull’Europa. Commento di ActivTrades - 05/08

L’entrata in vigore dei dazi del 15% imposti dall’amministrazione Trump il prossimo giovedì 7, rappresenta un punto di svolta nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, con possibili impatti rilevanti per il mercato comunitario, nel suo complesso e per l’Italia in particolare. Il fatto che alcuni paesi membri Ue, trattino separatamente la questione con gli Usa, rischia di generare una maggiore frammentazione del mercato unico, con l’adozione di deroghe selettive, come nel caso della Francia per il settore aerospaziale o del Regno Unito tramite accordi separati, che potrebbero minare la coesione economica tra i membri UE, accentuando tensioni tra chi è riuscito a negoziare vantaggi e chi no.

Tutto ciò potrebbe portare a distorsioni competitive, con imprese francesi o britanniche che  potrebbero beneficiare di condizioni commerciali più favorevoli rispetto alle concorrenti italiane, spagnole o tedesche nei mercati USA, alterando le dinamiche concorrenziali interne all’UE. E quel che potrebbe accadere dimostrerebbe una volta di più, quanto la Ue sia disunita e sfilacciata proprio quando invece, dovrebbe dimostrare coesione e unità. E il mancato ottenimento di deroghe sul vino italiano colpisce un settore strategico per l’export nazionale. I dazi al 15% rischiano di ridurre la competitività dei produttori italiani negli USA, favorendo vini francesi o di altri paesi. Anche altri settori (meccanica di precisione, agroalimentare, ceramica) potrebbero subire danni indiretti da eventuali ritorsioni o minore accesso al mercato statunitense. Pertanto l’esenzione selettiva e gli accordi bilaterali creano un pericoloso precedente che potrebbe spingere altri Paesi UE a negoziare autonomamente, indebolendo la politica commerciale comune. C’è ancora, purtroppo, tanta strada da fare prima di costruire una vera Europa unita.