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2° edizione degli Stati Generali della Space Economy, messaggio del Presidente Meloni

Gentile Presidente, carissimi,
desidero prima di tutto ringraziare l’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy per aver voluto costruire, anche quest’anno, questa preziosa piattaforma di dialogo e di indirizzo sulle principali declinazioni dell’economia dello spazio. In questi tre giorni, avete dimostrato cosa significa unire concretezza e visione, mettendo attorno allo stesso tavolo rappresentanti del Parlamento, del Governo, delle Istituzioni, dell’Agenzia Spaziale nazionale e grandi player industriali e start-up, università, mondo della finanza, territori e comunità scientifica.
Lo Spazio è strategia, economia reale, identità. È sicurezza delle nostre infrastrutture, competitività delle nostre imprese, lavoro qualificato per i nostri giovani. È un ambito che questo Governo ha messo al centro della sua azione, chiamando Istituzioni e filiera industriale ad una strategia stabile e di lungo periodo. Giochiamo con la nostra Agenzia Spaziale un ruolo determinante in seno all’ESA quale Stato fondatore con un contributo pari al 18,2%. Siamo la prima Nazione europea ad aver approvato una legge quadro sullo Spazio e sulla Space economy.
È un provvedimento strategico che getta le basi per lo sviluppo di una costellazione nazionale, regolamenta l’accesso allo spazio dei soggetti privati al mercato spaziale nel quadro di una cornice rispettosa della sicurezza nazionale e crea un Fondo pluriennale a sostegno della partecipazione di PMI e start-up ai programmi pubblici.
Abbiamo scelto di destinare allo Spazio oltre 7,5 miliardi di euro. Un investimento record destinato alle infrastrutture, alle tecnologie, alla ricerca e alle competenze. Risorse nazionali e PNRR, che si traducono in catene del valore più solide, in una filiera industriale più competitiva, in servizi migliori per cittadini e imprese.
Oggi l’Italia è tornata protagonista nella progettazione e nella costruzione di piccoli satelliti, attraverso la rete di Space Factory diffuse sul territorio nazionale. Pochi mesi fa ho avuto l’occasione di visitarne una e ho potuto toccare con mano l’Italia migliore: quella che innova, che compete, che vince. Ho visto che l’eccellenza italiana non è uno slogan, ma è un risultato frutto di talento e disciplina. Siamo una delle poche Nazioni al mondo ad avere un accesso autonomo allo spazio, fattore decisivo per la nostra competitività e sicurezza. Con il recente lancio del vettore europeo Vega-C, che ha portato in orbita il satellite Sentinel1 C, abbiamo celebrato il talento italiano e il valore della collaborazione internazionale.
L’Italia svolge un ruolo altrettanto di primo piano nei programmi di osservazione della Terra, e nella fruizione dei dati che vengono raccolti dai satelliti. Occupiamo una posizione centrale in seno all’ESA per il progetto Copernicus e il nostro contributo è fondamentale per definire la leadership europea in questo ambito.
Lo Spazio è un dominio strategico. È una priorità difendere i nostri asset, in orbita e a terra, senza rinunciare all’autonomia di giudizio e di azione. Sovranità tecnologica vuol dire anche questo: capacità di decidere, proteggere e reagire. Ma la sovranità non esiste senza persone. Il futuro si costruisce con il capitale umano. Continueremo ad investire nei dottorati e nelle scuole d’eccellenza, nei percorsi STEM, nella sinergia tra pubblico e privato, in una presenza più forte nelle organizzazioni internazionali. Perché non ci accontentiamo di partecipare ma vogliamo essere protagonisti, con donne e uomini ai vertici dei processi decisionali europei e globali nel settore spaziale.
È un obiettivo che intendiamo perseguire con determinazione. L’Italia è pronta ad aprire una nuova via, forte di una storia che ha pochi eguali. Siamo eredi della visione del generale Broglio, che ha permesso all’Italia di diventare la terza Nazione al mondo – la prima dell’Europa Occidentale – a lanciare autonomamente un satellite. Un’impresa frutto non di un colpo di fortuna, ma della determinazione di un popolo che ha creduto nelle proprie capacità.
Oggi possiamo fare lo stesso. Possiamo costruire un ecosistema di primo piano in questo ambito, con servizi affidabili e valore commerciale; abbiamo l’opportunità di contribuire da protagonisti alla nascente economia lunare, grazie a tecnologie e standard che portino il marchio italiano; intendiamo valorizzare ulteriormente lo Spazio come strumento di cooperazione internazionale, come dimostra anche il Piano Mattei per l’Africa. È nostra intenzione potenziare il centro spaziale di Malindi in Kenya, farne un hub continentale di formazione ed eccellenza e siamo pronti a collaborare con l’Agenzia Spaziale Africana, recentemente istituita al Cairo dall’Unione Africana.
Non ci resta, dunque, che tramutare in impegni operativi le proposte che sono emerse nel corso di questi Stati Generali. Abbiamo il talento, la determinazione e una comunità nazionale che sa riconoscere nelle sfide un’opportunità di crescita. Con orgoglio, pragmatismo e unità, apriamo insieme la nuova via italiana nello Spazio.
Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro.