Salute
Televisite per il certificato di malattia, dal 18 dicembre cambia tutto, ma la vera rivoluzione scatterà più avanti
Redazione

La sanità italiana è pronta a compiere un salto che, fino a pochi anni fa, sembrava impensabile, il certificato di malattia, infatti, potrà essere rilasciato anche tramite televisita. Una svolta epocale, destinata a ridurre il peso della burocrazia e ad accogliere nel sistema sanitario pratiche ormai consolidate in molti Paesi europei. La novità arriva con la legge 182/2025, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre ed emanata nell’ambito del Ddl Semplificazioni, che entrerà in vigore il 18 dicembre.
Televisite per il certificato di malattia, dal 18 dicembre cambia tutto
Il provvedimento introduce una modifica profonda al D.Lgs. 165/2001, equiparando sul piano giuridico il certificato medico rilasciato in presenza a quello emesso da remoto attraverso una televisita. Una richiesta che la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) porta avanti da anni per alleggerire il carico amministrativo degli ambulatori, ormai travolti da procedure ripetitive che sottraggono tempo all’attività clinica. E i numeri confermano la portata della sfida: nei primi sei mesi del 2025 sono stati inviati all’Inps oltre 16,5 milioni di certificati medici, il 5% in più rispetto all’anno precedente, con una prevalenza schiacciante di attestazioni provenienti dal settore privato.
La legge c’è, ma l’effetto immediato no. Perché la nuova procedura possa diventare operativa, occorrerà un accordo in Conferenza Stato-Regioni, incaricato di definire i casi in cui sarà possibile ricorrere alla telecertificazione, le modalità tecniche e il sistema di controlli. Nessuna scadenza è stata fissata per questo passaggio, e fino alla sua approvazione continueranno a valere le regole attuali, il medico dovrà verificare di persona lo stato del paziente, in studio o a domicilio. La Fimmg ha già annunciato la propria partecipazione al tavolo, forte dell’esperienza maturata durante la pandemia con le certificazioni dei positivi al Covid.
Le tutele contro gli abusi restano immutate. Le sanzioni previste per attestazioni false si applicheranno indifferentemente a certificati rilasciati in presenza o tramite telemedicina. Anche le visite fiscali continueranno regolarmente, nel primo trimestre 2025 ne sono state effettuate circa 223mila, con un calo del 3% sul totale, ma dinamiche opposte tra pubblico (+7,9%) e privato (-11,4%). Per garantire la piena tracciabilità, la televisita dovrà avvenire tramite un’applicazione certificata, non saranno valide videochiamate su piattaforme comuni come WhatsApp.
Accanto alla telecertificazione, la legge introduce un’altra novità destinata a incidere profondamente sulla vita dei pazienti cronici, le ricette potranno infatti avere una validità fino a dodici mesi. Un sollievo evidente per chi segue terapie continuative, costretto oggi a ripetere più volte all’anno la richiesta di prescrizione. Ma anche in questo caso la norma non sarà immediatamente applicabile, servirà un decreto attuativo del ministero della Salute, di concerto con il ministero dell’Economia, da emanare entro 90 giorni. Il testo definirà modalità, criteri e limiti, con l’obiettivo di evitare costi aggiuntivi per la finanza pubblica.
Il nuovo sistema consentirà al medico di indicare nella ricetta la posologia e il numero massimo di confezioni ritirabili nel corso dell’anno. Il farmacista potrà consegnare fino a trenta giorni di terapia per volta, comunicando ogni dispensazione al medico di famiglia, che potrà in qualunque momento modificare il trattamento o sospendere la ripetibilità in caso di scarsa aderenza del paziente. Una misura particolarmente utile nei periodi festivi, quando le dimissioni ospedaliere aumentano. Sarà infatti possibile ottenere i farmaci anche presentando la documentazione rilasciata da ospedali e pronto soccorso, senza attendere un ulteriore passaggio dal medico di base.
Televisite, certificati digitali, ricette annuali, la sanità italiana imbocca la strada della semplificazione, ma il traguardo richiederà ancora tempo, decreti attuativi e coordinamento istituzionale. La direzione, però, è ormai segnata, meno burocrazia, più accessibilità, più tempo per la medicina vera.