Ambiente & Sostenibilità
GreenItaly 2025, l’Italia guida l’Europa nella transizione verde con 3,3 milioni di green jobs
Redazione

Mentre la COP30 in Brasile richiama il mondo a nuove responsabilità sul clima, l’Italia si presenta come una delle protagoniste europee della transizione ecologica. È quanto emerge dal 16° Rapporto GreenItaly, presentato da Fondazione Symbola e Unioncamere, che mostra un Paese in movimento: 578.450 imprese extra-agricole hanno investito negli ultimi sei anni in tecnologie e processi sostenibili, pari al 38,7% del totale, e i green jobs hanno raggiunto quota 3,3 milioni, il 13,8% degli occupati.
GreenItaly 2025, l’Italia guida l’Europa nella transizione verde con 3,3 milioni di green jobs
Un risultato che dimostra come la sostenibilità sia ormai un motore economico oltre che etico. “C’è un’Italia che può essere protagonista con l’Europa alla COP30, ha dichiarato Ermete Realacci, presidente di Symbola (in foto), perché fa della transizione verde un’opportunità per rafforzare l’economia e la società. Siamo una superpotenza europea dell’economia circolare, e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro”. Realacci ha sottolineato la necessità di superare gli ostacoli burocratici e “mobilitare le migliori energie del Paese senza lasciare indietro nessuno”, in linea con i principi del Manifesto di Assisi.
A confermare il valore strategico della sostenibilità anche Andrea Prete, presidente di Unioncamere: “La transizione green non è più solo una scelta etica o ambientale: è il nuovo spazio dove si misurano competitività, produttività e capacità industriale. Le imprese che brevettano tecnologie green registrano in media una produttività più alta del 17% rispetto a quelle che non lo fanno”. Prete ha però richiamato l’attenzione sul nodo delle competenze, oltre la metà dei profili richiesti per i green jobs è difficile da reperire, un ostacolo che rischia di frenare gli investimenti.
I dati confermano che il Nord-Ovest resta l’area più attiva (32,8% dei green jobs), seguito da Nord-Est (23,6%), Mezzogiorno (23,1%) e Centro (20,5%). La Lombardia si conferma locomotiva verde con oltre 102mila imprese eco-investitrici, seguita da Veneto, Lazio, Campania ed Emilia-Romagna. Sul piano provinciale, Roma supera Milano per numero di aziende che hanno investito nel green, mentre Bolzano, Bologna e Siracusa si distinguono per incidenza percentuale.
Nel riciclo dei materiali, l’Italia mantiene la leadership europea, il tasso di avvio a riciclo dei rifiuti totali ha raggiunto il 92,6%, ben al di sopra della media UE del 60%. Nel riciclo degli imballaggi, il Paese ha già superato gli obiettivi europei fissati per il 2030, con un tasso del 76,7% nel 2024. Le performance migliori riguardano carta (92,4%), acciaio (86,4%) e vetro (80,3%), mentre crescono rapidamente le filiere della plastica e dei materiali compostabili. Anche la gestione degli pneumatici fuori uso si conferma un’eccellenza, il recupero ha evitato nel 2024 l’emissione di oltre 90mila tonnellate di CO₂ e un consumo di 957 milioni di MJ di risorse fossili.
Il Rapporto GreenItaly, realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la collaborazione di Conai, Novamont, Ecopneus ed Enel, dimostra che il modello italiano della sostenibilità può essere un fattore di competitività globale.