Economia
Export italiano in forte ripresa, settembre segna +10,5% e migliora il saldo commerciale
Redazione

L’export italiano accelera e si conferma uno dei motori più dinamici dell’economia nazionale. A settembre 2025 le vendite oltreconfine crescono del 10,5% su base annua (7,9% in volume), sostenute sia dai mercati Ue (+10,2%) sia, soprattutto, da quelli extra Ue (+10,9%). La spinta più robusta arriva ancora una volta dai comparti a più alto valore aggiunto: articoli farmaceutici (+39,4%), mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli (+29,6%), metalli di base e prodotti in metallo (+19%), macchinari (+7,1%) e alimentari (+6,9%). Si riducono invece esportazioni di chimica (-1,5%) e articoli sportivi e strumenti n.c.a (-7,5%).
Export italiano in forte ripresa, settembre segna +10,5% e migliora il saldo commerciale
Il vero traino geografico è rappresentato dagli Stati Uniti, che segnano un balzo del +34,7% e risultano il principale contributore alla crescita dell’export. Bene anche la Francia (+19,5%), la Spagna (+14,7%), la Svizzera (+10,4%) e i Paesi OPEC (+24,2%). In controtendenza solo Turchia (-32,8%), MERCOSUR (-3,1%) e Belgio (-0,6%).
Sul fronte congiunturale, le esportazioni aumentano del 2,6% rispetto ad agosto, con un forte impulso dai mercati extra Ue (+6,4%). Al netto delle vendite straordinarie di mezzi di navigazione marittima, la crescita sarebbe più moderata ma comunque positiva (+0,7%).
Anche l’import cresce con decisione: +9,9% tendenziale e +4,1% mensile, grazie agli aumenti di beni di consumo durevoli (+10%) e non durevoli (+10,2%) e dei beni intermedi (+4,9%). Tornano invece a scendere le importazioni energetiche (-5,7%), in linea con un quadro di prezzi internazionali più favorevoli.
Il saldo commerciale registra un miglioramento significativo: +2,85 miliardi, in aumento rispetto ai +2,32 miliardi di settembre 2024. Il deficit energetico si riduce a -3,39 miliardi (era -4,25 miliardi un anno prima), mentre l’avanzo dei beni non energetici rimane robusto a +6,24 miliardi, pur leggermente in calo rispetto ai +6,57 miliardi del 2024.
Sul fronte dei prezzi all’import, a settembre si registra una lieve flessione, -0,2% mensile e -2,5% annuo, con un rallentamento della caduta dei prezzi energetici che aveva caratterizzato i mesi precedenti. I prezzi crescono invece per i beni strumentali (+0,1% congiunturale) e restano deboli per i beni intermedi (-0,1%).
Si evidenzia, dunque, una dinamica estera particolarmente favorevole per l’Italia. La domanda internazionale sostiene l’industria nazionale, mentre la frenata dei prezzi energetici contribuisce a un miglioramento del saldo e delle condizioni per imprese e famiglie.