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Vegetariani quasi dimezzati in un anno, espolde mercato plant-based

di Redazione
 
Vegetariani quasi dimezzati in un anno, espolde mercato plant-based

In occasione del World Vegan Day, la Giornata Mondiale del Veganismo che si celebra ogni anno il 1° novembre per onorare l'anniversario della Vegan Society britannica del 1944, l'Italia si presenta con un quadro di forti contrasti tra le scelte individuali e la crescita del settore commerciale. I dati più recenti del Rapporto Italia Eurispes 2024 mostrano una sorprendente inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, evidenziando una significativa diminuzione delle persone che si dichiarano vegetariane o vegane. I vegetariani passano dal 9,5% del 2023 al 7,2% della popolazione italiana. La discesa è ancora più marcata per i vegani che passando dal 6,6% del 2023 al 2,3% attuale.

Nonostante questo calo numerico, chi ha fatto questa scelta ne riconosce ampiamente i benefici. L'analisi Eurispes indica che tra i vantaggi percepiti ci sono una migliore condizione fisica (86,4%), la facilità di mantenere il peso forma (73,3%) e una maggiore creatività in cucina (66,5%). Tuttavia, il 39,8% degli intervistati ammette di rimpiangere i sapori dell'alimentazione tradizionale.

Boom del settore plant-based

In netto contrasto con i dati Eurispes, il settore industriale e commerciale dei prodotti a base vegetale (Plant-based) è in piena espansione, dimostrando che l'interesse per le alternative etiche e sostenibili è guidato anche dal mercato.  Il settore plant-based fattura 6 miliardi di euro in Europa (fonte Good Food Institute). L'Italia si posiziona al terzo posto per produzione e consumi a livello europeo, seguendo solo Germania e Inghilterra. Il comparto italiano genera un giro d'affari di circa 640 milioni di euro, con un tasso di crescita robusto: +16,4% sul 2022 e +7,6% rispetto al 2023. Il termine Plant-Based è stato introdotto negli anni '80 dal Dott. T. Colin Campbell per definire un regime alimentare che pone l'accento sul consumo di alimenti derivati esclusivamente dalle piante (frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci e semi). L'obiettivo principale di una dieta Plant-Based è massimizzare l'assunzione di cibi vegetali, caratterizzandosi per essere ricca di fibre e a basso contenuto di grassi. Sebbene possa ammettere il consumo occasionale di piccole quantità di prodotti animali, l'essenza di questo regime alimentare è basare la propria nutrizione quasi totalmente su fonti vegetali, limitando o escludendo del tutto i prodotti animali.

Le associazioni come la LAV (Lega Anti Vivisezione) ricordano che la scelta vegana e vegetariana va oltre l'aspetto dietetico, basandosi su ragioni etiche, ambientali e di salute. Essere vegani significa rifiutare lo sfruttamento degli animali, esseri senzienti, nell'alimentazione, cosmetica e abbigliamento. L'impatto degli allevamenti intensivi, da cui proviene circa il 90% della produzione di alimenti animali, è drammatico: ogni anno, solo in Italia, vengono uccisi 630 milioni di animali. Inoltre, il sistema zootecnico ha un impatto fiscale e sociale enorme. La ricerca LAV "Il costo nascosto della carne in Italia" del 2021 ha stimato in 37 miliardi di euro la cifra che la collettività paga annualmente in esternalità, coprendo costi legati alla sanità pubblica, alla perdita di produttività e alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Secondo le associazioni di categoria, la transizione verso modelli alimentari più sostenibili e vegetali starebbe incontrando una forte resistenza istituzionale in Italia, percepita come una "guerra" ideologica a favore della lobby della carne. Le principali iniziative criticate sono: il veto su carne coltivata e termini meat-sounding (2023), una legge che blocca la carne coltivata e l'uso di nomi che richiamano la carne per i prodotti vegetali una norma che le associazioni ritengono in contrasto con il diritto europeo e di fatto inapplicabile. Sanzioni al latte e ai formaggi vegetali, una proposta di legge in iter di approvazione (prevista per il 2025) mirata a sanzionare l'uso di termini lattiero-caseari per le alternative vegetali, con l'obiettivo di minare la diffusione e la produzione di questi prodotti.

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