L’Isola è tornata: è vero. Come avevamo annunciato la settimana scorsa, le scintille promesse hanno acceso un bel fuoco: e no, non parliamo dell’accendino sbucato da chissà dove, finito chissà dove e su cui tutti fingono (?) di interrogarsi. Antonella Mosetti, Patrizia Rossetti, Carly Tommasini e Leonardo Brum vanno in nomination. Ed ecco le pagelle.
Veronica Gentili: 8
Coda alta, piglio autoritario, camiciola sgargiante: Veronica Gentili affronta la seconda puntata de L’Isola dei Famosi con la giusta cazzimma e conferma di essere al posto giusto: è lei la conduttrice che mancava. Dopo tanti buchi nell’acqua (letteralmente), la scelta più indovinata.
Simona Ventura: 8
Ascolta con aria partecipe i poveracci in Palapa e sghignazza tutto il tempo avvolta in una mirabolante camicia bianca perché sa che potrebbe magnarseli in un boccone, nessuno escluso. Si vede che è stata la regina dell’isola e il ruolo dell’opinionista è perfetto. Con la Gentili funziona: due primedonne rispettose dei rispettivi spazi, e finalmente un bel po' di sano spettacolo.
Pierpaolo Petrelli: 6
Sembra uno stagista. Felice, entusiasta, desideroso di farsi benvolere. Come non premiarlo.
Dino Giarrusso: 7
Fin troppo facile prevedere scintille con Adinolfi. E succederà. Ma non oggi. Perché oggi (ieri) Giarrusso tira fuori il kit da professionista navigato: Meloni, Ucraina, Gaza, manca solo il clima e la natura distrutta. Però, potrebbe sfogarsi con i teneri virgulti di cui sotto e fare giustizia.
Angelo Famao: 3
Non riesce a dormire e non è lucido. Povera creatura, come ti capisco. Incalzato da Gentile, circondato da naufraghi che lo guardano con l’aria di chi è attentissimo a volersi appollaiare dalla parte giusta della roccia, parla di banalità e tutti fingono comprensione mentre descrive l’Isola come il Sacro Graal, da raggiungere a costo di qualsiasi sacrificio. Come la proverbiale vecchietta sulle strisce che fa un passo, poi indietreggia, poi si butta di nuovo a filo dell’auto, lui si interroga, va via, poi si ravvede e torna: lecito pensare, dopo essere stato opportunamente consigliato.
Mario Adinolfi :5
Il suo peso è un tale problema (per lui) che verrebbe da chiedersi quale sia l’ostacolo oltre cui buttare cuore e chili. Ma tant’è: resta in gioco, e meglio così per movimentare le dinamiche. Poi arriva Loredana Cannata, che lo nomina e squaderna: “Ritiene che le donne debbano essere miti e sottomesse, vuole che il diritto all’aborto sia eliminato. Ha invocato i fucili contro le unioni civili degli omosessuali. Non crede che ci siano stati omicidi e suicidi di omosessuali, che si sono tolti la vita per l’omofobia e il bullismo. Ha anche chiesto che fosse censurato un bacio gay in un film Rai. Ritiene che gli animali siano senz’anima, anche se ce l’hanno nel nome”. La nuova Lory Del Santo.
Mirko Frezza: 6
“Paolo mi ha ricordato che ogni Cesare c’ha il suo Bruto”, filosofeggia Mirko su Paolo Vallesi, autoaccusandosi di essere uno stronzo e pure sentimentale, in pieno spleen da ci vorrebbe un amico, alla fine non sembra più l’Isola ma uno di quei film anni Settanta con Tomas Milian. Un personaggione.
L' accendino: 8
I Giovani, astuti come volpi, usano un accendino per accendere il fuoco e vengono scoperti. La produzione deve intervenire per limitare i danni, Gentili li tratta, giustamente, da imbecilli (sapete che ci sono regole che devono essere rispettate?), Spadino replica “Che devo fa’, devo piagne” (ahhhh le sberlone non prese da piccoli) la parola “colpa” troneggia sullo schermo e fluttua a mò di persuasione non tanto occulta. Tutta la congerie dei ccciofani dà l’idea di spartirsi amorevolmente un paio di neuroni, in particolare quando la Gentili sottolinea il comportamento da barbari distruttori di habitat naturali.
Lorenzo Tano: N.C.
Fa pensare al Giardino dei Ciliegi: la vita è passata e non mi sono neanche accorto. In pratica l’effetto che ha fatto lui: notato all’entrata, all’uscita e fine. Non pervenuto.
Mercoledì. Voto: strazio
Come la Famiglia Addams. I soliti mostri, quello che volete. L’Isola già cambia collocazione, appuntamento a mercoledì 21 maggio. Pietas per il pubblico, mai. Giustamente. Se poi però si stressa più di quanto non sia (Gaza, Ucraina, inflazione, tv ballerina) e esce a fare un giro con conseguente crollo degli ascolti non piangete. Argomentare con “e ndo và visto come è stato ridotto”, non vale.