Economia

Auto, rincari e sacrifici: metà degli italiani teme di non potersi più permettere un’auto

di Maurizio Leone Rodinò
 
Auto, rincari e sacrifici: metà degli italiani teme di non potersi più permettere un’auto
Aumentano i prezzi, aumentano le rinunce. L’auto resta al centro della mobilità quotidiana degli italiani, ma il suo mantenimento si trasforma sempre più in un lusso. Secondo l’ultimo Osservatorio Internazionale Auto di Findomestic, ben il 50% dei cittadini del Belpaese teme di non poter acquistare e mantenere un’auto in futuro, mentre per quasi 8 italiani su 10 (79%) possederne una richiede oggi “importanti sacrifici economici”.

Condotto in 18 Paesi e pubblicato da Findomestic (gruppo BNP Paribas Personal Finance), il report rivela come l’Italia si collochi tra le nazioni più colpite dal “caro-auto”: l’86% degli intervistati denuncia un aumento dei costi di gestione, ben sopra la media globale dell’82%. Non stupisce, quindi, che il 55% ritenga troppo elevati i costi legati all’auto, cercando strategie per contenerli. In Italia il 48% limita gli spostamenti, un altro 48% confronta i prezzi dei distributori e il 41% guida in modo più parsimonioso. Inoltre, il 30% taglia le spese assicurative, mentre il 26% riduce la manutenzione.

“La maggioranza degli italiani – osserva Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – non è disposta a rinunciare all’auto, anche perché il 45% ne ha bisogno per gli spostamenti quotidiani e circa 4 su 10 la considerano essenziale per viaggi e tempo libero. Tuttavia, è evidente come il peso economico dell’auto stia diventando insostenibile per molte famiglie”.

A dimostrarlo è anche il confronto generazionale: per il 52% degli italiani è più difficile oggi permettersi un’auto rispetto a quanto non lo fosse per i propri genitori, percentuale che supera ampiamente quella degli altri Paesi coinvolti nella ricerca (42%).

Il car sharing? Poco diffuso, soprattutto in Italia e Giappone, mentre la “mobilità dolce” (e-bike, monopattini, mezzi pubblici, treno) comincia a fare breccia, ma resta secondaria. Per lo shopping o il tempo libero, il 42% degli italiani sceglie comunque l’auto, mentre per viaggi e vacanze il 38% resta fedele al volante. Percentuali inferiori rispetto a francesi (52%), tedeschi (51%) e statunitensi (60%), ma ancora alte se confrontate con quelle di cinesi e spagnoli, più inclini a mezzi alternativi.

Se le vendite sono in calo, i listini viaggiano in senso contrario. In Europa, il prezzo medio delle auto nuove è cresciuto tra il 7% e il 10% negli ultimi dieci anni, seguendo un trend mondiale più marcato nei mercati di Cina, Stati Uniti e Regno Unito (dove si registrano aumenti oltre il 20%). Un’ulteriore barriera all’acquisto per milioni di cittadini.
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