Luxury
È morto Giorgio Armani, il genio che ha vestito il mondo di eleganza
di Demetrio Rodinò

Se n’è andato Giorgio Armani, a 91 anni, circondato dall’affetto dei suoi cari. Lo comunica con “infinito cordoglio” il gruppo da lui fondato e portato a gloria mondiale, sottolineando come il Signor Armani abbia lavorato fino agli ultimi giorni, instancabile e lucido, dedicandosi all’azienda e alle sue creazioni. Con lui scompare non solo lo stilista, ma l’uomo che ha ridefinito l’eleganza, rendendo la moda italiana una lingua universale.
Nato a Piacenza l’11 luglio 1934, Armani non si è limitato a vestire uomini e donne, ha insegnato al mondo un nuovo modo di abitare i propri abiti. Negli anni Ottanta rivoluzionò il completo maschile, liberandolo da rigidità e imponendo la giacca destrutturata, leggera, come una seconda pelle. Con American Gigolo e Richard Gere portò il suo stile a Hollywood, trasformandolo in mito globale. E ancora, con i tailleur femminili dal taglio rigoroso, spezzò stereotipi e regalò alle donne una nuova silhouette di potere ed emancipazione.
Il suo lessico cromatico – grigio, beige, greige, blu notte – è diventato iconico, così come la sua capacità di vestire con la stessa grazia star del cinema, capi di Stato, calciatori e conduttori di Sanremo. Per tutti era semplicemente “Re Giorgio”, ambasciatore dello stile italiano, capace di trasformare la moda in cultura, Milano in capitale del glamour, e un marchio personale in un impero amato e rispettato in ogni angolo del pianeta.
Armani era molto più di un creativo, era un imprenditore visionario, un comunicatore carismatico, un uomo profondamente legato alla sua città. Ha costruito un gruppo che oggi rappresenta uno dei patrimoni più solidi e autentici del Made in Italy, indipendente e fedele a quei valori di sobrietà e rigore che lo hanno guidato per cinquant’anni. Ha portato la sua firma oltre l’abito: nei profumi, negli accessori, negli hotel di lusso, nei progetti culturali come l’Armani Silos. E sempre con uno sguardo aperto, curioso, attento alle persone e alle esigenze della comunità.
Il gruppo Armani ha annunciato che la camera ardente sarà allestita a Milano, presso l’Armani/Teatro di via Bergognone, il 6 e 7 settembre, mentre i funerali si svolgeranno in forma privata, per sua espressa volontà. Un’uscita di scena sobria, come la sua estetica, ma intrisa di una grandezza che resterà immortale.
Oggi l’Italia perde uno dei suoi simboli più luminosi, e il mondo intero saluta un maestro che ha insegnato che l’eleganza non è apparenza, ma sostanza, misura, libertà. Re Giorgio se ne va, ma il suo regno resta intatto, vive nei tessuti, nei colori, nei tagli che hanno fatto sognare generazioni. Vive nell’idea che la moda, quando è vera, diventa eterna.