In pieno Giubileo, tempo di riflessione e rinnovamento spirituale, ma anche sociale, la Santa Sede ha presentato, insieme a un gruppo di autorevoli economisti internazionali, il "Rapporto Giubilare: un programma per affrontare le crisi del debito e dello sviluppo e creare le basi finanziarie per un'economia globale sostenibile e incentrata sulle persone".
Il Vaticano lancia il “Rapporto Giubilare” per un'economia più giusta e sostenibile
Il documento lancia un appello alla comunità internazionale sulla gravità della crisi del debito globale, proponendo una serie di interventi concreti per costruire un’economia fondata su giustizia sociale, solidarietà e sviluppo sostenibile. Lo studio è stato elaborato dalla Commissione del Giubileo, istituita da Papa Francesco lo scorso febbraio: un gruppo di oltre 30 esperti, guidato dal Premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz e dall'ex Ministro dell'Economia argentino Martín Guzmán.
Il rapporto risponde ai ripetuti appelli della Chiesa cattolica per la cancellazione del debito globale, una richiesta avanzata in passato anche da Papa Leone XIV.
"C'è un crescente accordo tra gli esperti sul fatto che l'attuale sistema del debito è al servizio dei mercati finanziari, non delle persone. Questo rischia di condannare intere nazioni a un decennio di crisi, o peggio. È giunto il momento di agire in modo responsabile", ha affermato Joseph E. Stiglitz, presidente della Commissione e docente alla Columbia University di New York.
Il rapporto evidenzia come il pesante onere del debito finanziario contribuisca ad aggravare la crisi dello sviluppo in molte parti del mondo. Attualmente, 54 Paesi in via di sviluppo impiegano il 10% o più delle proprie entrate fiscali per far fronte unicamente agli interessi sul debito. L'onere medio degli interessi è quasi raddoppiato nell'ultimo decennio, sottraendo risorse vitali agli investimenti in settori chiave come sanità, istruzione, infrastrutture e resilienza climatica. Questa situazione priva milioni di persone di cure, alimentazione e opportunità di impiego. Martín Guzmán, anch'egli professore alla Columbia ed ex ministro argentino dell'Economia, ha sottolineato l'importanza dell'appello di Papa Francesco, definendolo un "atto morale di leadership tempestiva", ribandendo la necessità di una volontà internazionale unita per affrontare la crisi del debito e dello sviluppo, avvertendo che il mancato intervento aumenterebbe le disuguaglianze e l'instabilità globale.
Gli esperti incaricati dal Vaticano hanno identificato diverse soluzioni, considerate economicamente valide e vantaggiose per tutte le parti, per evitare un "decennio sprecato" per lo sviluppo. Tra le raccomandazioni principali figurano il miglioramento della ristrutturazione del debito, attraverso un cambiamento delle politiche delle istituzioni multilaterali come il Fondo Monetario Internazionale e della legislazione, per incentivare accordi più rapidi e sostenibili.
Si propone inoltre di promuovere recuperi sostenibili dei crediti, che non si traducano in austerità paralizzanti o salvataggi di creditori privati. Il rapporto suggerisce anche di rafforzare le politiche interne dei Paesi in via di sviluppo per creare un contesto più stabile per gli investimenti a lungo termine e le trasformazioni strutturali, di migliorare la trasparenza delle politiche finanziarie nazionali e di ripensare la finanza globale per promuovere un finanziamento dello sviluppo sostenibile e della crescita a lungo termine.
I risultati e le proposte del Rapporto Giubilare saranno presentati in diverse importanti occasioni internazionali. Tra queste, la quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo, che si terrà a Siviglia, in Spagna, dal 30 giugno al 3 luglio. Il dibattito proseguirà in summit globali di rilievo, inclusa l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York a settembre e il Summit del G20 a Johannesburg a novembre.