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Vacanze estate 2025, Sardegna da sogno, ma da record nei prezzi. Emilia Romagna la più conveniente

Redazione
 
Vacanze estate 2025, Sardegna da sogno, ma da record nei prezzi. Emilia Romagna la più conveniente
L’estate 2025 si preannuncia bollente non solo per le temperature, ma soprattutto per i portafogli delle famiglie italiane. Secondo l’ultimo dossier pubblicato da Assoutenti, le vacanze estive saranno più care rispetto al 2024, con la Sardegna che si conferma la regina dei rincari, mentre l’Emilia Romagna si distingue come la regione con le tariffe più accessibili per le strutture ricettive.

Vacanze estate 2025, Sardegna da sogno, ma da record nei prezzi. Emilia Romagna la più conveniente

Chi sogna una vacanza tra le acque cristalline di San Teodoro, Baja Sardinia o Golfo Aranci dovrà mettere mano al portafoglio: una settimana ad agosto in hotel a 3 stelle costa da 2.681 euro fino a oltre 3.000 euro per una famiglia di quattro persone. Ma a far lievitare ulteriormente la spesa sono i traghetti: il viaggio A/R con auto al seguito, senza cabina, può superare i 1.300 euro, con aumenti fino al +9,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le tratte più onerose? Genova–Porto Torres a 1.363 euro, Civitavecchia–Olbia a 1.343 euro, mentre la più economica è Napoli–Palermo, che si ferma comunque a 678 euro.

Il confronto con l’Emilia Romagna è netto: Rimini propone tariffe a partire da 1.030 euro a settimana per una famiglia, Riccione e Milano Marittima restano sotto i 1.520 euro. Una boccata d’ossigeno per i vacanzieri che puntano al mare senza svenarsi.

Anche in Veneto (Lido di Jesolo e Caorle) e in Friuli (Lignano Sabbiadoro e Grado) i prezzi si attestano intorno ai 1.500-1.800 euro, mentre in Puglia, tra Gallipoli e Otranto, servono circa 1.700 euro.

Decisamente più salate le mete “glamour”: Amalfi (2.264 euro), Sorrento (da 2.051 euro), Cefalù e San Vito lo Capo (oltre 2.000 euro).

Buone notizie arrivano dal fronte degli stabilimenti balneari: dopo gli aumenti post-pandemia, i prezzi di lettini e ombrelloni crescono solo tra il 3% e il 5%, con gli abbonamenti mensili e stagionali in aumento del 6% circa. Resta però ampia la forbice di prezzo tra località e stabilimenti di livello differente.

“Le villeggiature degli italiani sono sempre più costose, e per molte famiglie rappresentano un vero e proprio salasso” – denuncia il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso. La causa? L’aumento della domanda turistica, alimentata anche dai flussi esteri, che spinge le strutture a rialzare i listini senza vere giustificazioni legate a caro-energia o inflazione.

Il risultato è un cambiamento strutturale delle abitudini turistiche: addio alle classiche due settimane di Ferragosto, spazio a vacanze brevi e spalmate nei mesi di giugno, luglio e settembre, quando i prezzi sono più abbordabili.
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