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Usa, la rivoluzione di Trump travolge anche i penny: "Basta coniarli, costano troppo"

Redazione
 
Usa, la rivoluzione di Trump travolge anche i penny: 'Basta coniarli, costano troppo'

Non si ferma la crociata di Donald Trump di cambiare gli Stati Uniti a sua immagine e somiglianza. Non bastano i licenziamenti di massa, non basta la messa in stato d'accusa di chi ha osato indagare su di lui; non basta nemmeno avere messo le sorti della macchina statale nelle mani di un imprenditore, che i passato è stato accusato di fare a pezzi i diritti sindacali dei suoi dipendenti.

Usa, la rivoluzione di Trump travolge anche i penny: "Basta coniarli, costano troppo"

Ora il presidente degli Stati Uniti s'è messo in testa di ''risparmia'' e uno dei passaggi che evidentemente ritiene essenziali per il futuro dell'America è stato intimare al Segretario del Tesoro, Scott Bessent, di smettere di coniare monete da un centesimo, i penny come sono comunemente chiamate. Che non sono ''soltanto'' una moneta, sia pure ormai poco usata, ma anche una parte importante del pensiero americano, quello, ad esempio, che recita che ogni fortuna personale comincia dal mettere da parte un penny.

Ovviamente via social, Trump ha affermato: "Eliminiamo gli sprechi dal bilancio della nostra grande nazione, anche se si tratta di un centesimo alla volta", descrivendo la mossa come una misura di riduzione dei costi.
Tutto questo dopo che il Dipartimento non ufficiale per l'efficienza governativa (Doge) di Elon Musk ha attirato l'attenzione sui costi di coniazione dei penny in un post su X il mese scorso.

Negli Stati Uniti il dibattito sul costo e l'utilità dei penny è di lunga data. Secondo il rapporto annuale del 2024 della Zecca degli Stati Uniti, coniare e distribuire una moneta da un centesimo costa 3,69 centesimi.
In passato, funzionari del governo statunitense e membri del Congresso hanno proposto di abolire il penny, ma senza successo.

Mentre i suoi detrattori sostengono che la moneta di zinco e rame sia uno spreco di denaro e risorse, coloro che la sostengono affermano che la moneta mantiene i prezzi più bassi e incrementa la raccolta fondi per enti di beneficenza.

Altri Paesi hanno interrotto la produzione di monete simili. Il Canada ha abbandonato la sua moneta da un centesimo nel 2012, citando il costo di coniazione e il suo potere d'acquisto in calo a causa dei prezzi più alti.

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