Appena poche ore dopo avere prestato giuramento come procuratore generale degli Stati Uniti, quindi come capo delle forze dell'ordine del Paese, Pam Bondi ha lanciato l'istituzione di un "Weaponization Working Group", una task force incaricata di indagare (e perseguire) chi, funzionario pubblico statale o federale, ha indagato sui comportamenti di Donald Trump.
Usa: ufficialmente al via la caccia dei funzionari statali che hanno indagato su Trump
Chiara, per Bondi, la finalità dell'istituzione del gruppo di lavoro: esaminare le azioni "politicizzate" dei funzionari che hanno indagato sul presidente Donald Trump sia a livello statale che federale.
Tanto che, nel promemoria con cu ha ufficializzato la sua iniziativa, il neo-procuratore generale ha imposto di esaminare le azioni penali contro Trump intentate dal procuratore speciale Jack Smith e dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, nonché il caso di frode civile intentato contro Trump a New York dal procuratore generale dello Stato Letitia James.
Secondo il promemoria, la revisione sarà guidata dall'ufficio del Procuratore generale e supportata dal Procuratore generale aggiunto e da altre divisioni del dipartimento, e "fornirà relazioni trimestrali alla Casa Bianca in merito al processo di revisione".
L'ordinanza ordina inoltre al gruppo di lavoro di esaminare eventuali casi di "abuso da parte della procura" in relazione alle indagini del Dipartimento di Giustizia sull'assalto del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti, nonché i resoconti riguardanti eventuali attacchi politici dell'FBI contro i cattolici e le azioni penali del Dipartimento di Giustizia nei confronti dei manifestanti anti-aborto accusati di aver impedito l'accesso alle cliniche per la salute riproduttiva.
L'iniziativa di Bondi mira a confermare la promessa fatta da Trump in campagna elettorale di indagare su coloro che lo hanno perseguito per reati che vanno dal pagamento di denaro per nascondere denaro all'ostruzione e alla cattiva gestione di documenti classificati, nonché i suoi sforzi per ribaltare la sua sconfitta alle elezioni del 2020.
Obiettivo primario di Bondi, come da lei affermato anche in interviste, è perseguire penalmente i "cattivi" procuratori del Dipartimento di Giustizia e di indagare su coloro che "si nascondono nell'ombra" del cosiddetto "stato profondo".
Una direttiva separata emessa da Bondi ordina ai dipendenti del Dipartimento di Giustizia di aderire a una "zelante difesa" delle politiche dell'amministrazione Trump.
"La discrezionalità concessa agli avvocati del Dipartimento di Giustizia rispetto a tali responsabilità non include la facoltà di sostituire le proprie opinioni o giudizi politici personali con quelli che hanno prevalso nelle elezioni", si legge nel promemoria.