Secondo un rapporto, pubblicato oggi, nei prossimi cinque anni le nuove installazioni di energia solare negli Stati Uniti diminuiranno, poiché il settore è alle prese con un cambiamento nella politica federale che favorisce i combustibili fossili.
Usa: le politiche di Trump porteranno ad una diminuzione degli impianti di energia solare
Secondo una previsione della Solar Energy Industries Association e della società di ricerca energetica Wood Mackenzie, nel 2030 la nuova capacità solare sarà inferiore di oltre il 10% rispetto a quella di oggi.
Le previsioni includono gli effetti previsti dei nuovi dazi federali su una serie di materiali importati importanti per i progetti solari, tra cui acciaio e alluminio. Ma non includono i potenziali tagli ai crediti d'imposta per l'energia pulita, attualmente in discussione in una proposta di bilancio repubblicana al Congresso – un'altra grave minaccia per il settore se approvata, secondo gli esperti del settore -.
Gli incentivi fiscali per progetti e fabbriche di energia pulita previsti dall'Inflation Reduction Act del 2022 dell'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden hanno sostenuto la crescita del settore negli ultimi tre anni. Ma il disegno di legge approvato dalla Camera il mese scorso potrebbe sconvolgere quello che è stato un boom nel settore, ha avvertito la SEIA. Il solare ha rappresentato il 69% della nuova generazione di energia elettrica nell'ultimo trimestre.
Il settore ha installato 10,8 gigawatt di capacità nel primo trimestre di quest'anno, con un calo del 7% rispetto all'anno precedente, ma comunque vicino ai massimi storici, secondo il rapporto. Allo stesso tempo, otto impianti solari, nuovi o ampliati, sono stati inaugurati durante il trimestre in stati come il Texas e l'Ohio.
"Sono tutti segnali positivi, in generale", ha dichiarato la presidente della SEIA Abigail Ross Hopper. "Guardate tutto quello che potrebbe accadere. E il Congresso sta minacciando tutti questi sviluppi".
Trump ha fatto campagna elettorale promettendo di abrogare i crediti d'imposta dell'Inflation Reduction Act, definendoli costosi, inutili e dannosi per le imprese. La sua amministrazione ha cercato di rafforzare la produzione nazionale di combustibili fossili nell'ambito del suo programma di supremazia energetica, che esclude le energie rinnovabili come il solare e l'eolico. Secondo il rapporto, l'industria solare statunitense è sulla buona strada per installare 48,6 GW quest'anno, ma nel 2030 questa cifra scenderà a 43,5 GW.
Secondo il rapporto, la domanda da parte di acquirenti aziendali per progetti su larga scala sta alimentando lo slancio del settore, anche se le preoccupazioni relative alla politica federale limiteranno lo sviluppo.
Gli impianti residenziali sono diminuiti del 13% nel primo trimestre, attestandosi a 1,1 GW. Il settore ha recentemente sofferto a causa di tassi di interesse elevati, tariffe elevate e politiche statali meno favorevoli. Tuttavia, si prevede che questo segmento di mercato crescerà tra il 2025 e il 2030 grazie all'aumento delle tariffe elettriche, che lo renderà un'offerta più interessante per i consumatori.
Il settore dei servizi pubblici ha registrato installazioni per 9 GW nel primo trimestre. Texas, Florida, Ohio, Indiana e California hanno rappresentato il 65% della nuova capacità.