I prezzi che i consumatori statunitensi pagano per una varietà di beni e servizi sono aumentati più del previsto ad agosto, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione hanno accelerato. Un quadro che complica le decisioni che la Federal Reserve dovrebbe adottare, nella seduta della prossima settimana.
Usa: i prezzi al consumo aumentati più del previsto in agosto
L'indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento destagionalizzato dello 0,4% per il mese, il doppio rispetto al mese precedente, portando il tasso di inflazione annuale al 2,9%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e la lettura più alta da gennaio.
Le rilevazioni hanno ''smentito'' le previsioni degli economisti, che s'attendevano lo 0,3% e lo 2,9%.
Per la l'inflazione core vitale, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, il guadagno di agosto è stato dello 0,3%, portando il dato a 12 mesi al 3,1%, entrambi come previsto. I funzionari della Fed ritengono che il core sia un indicatore migliore delle tendenze di lungo periodo. L'obiettivo di inflazione della banca centrale è del 2%.
Per quanto riguarda l'occupazione, il Dipartimento del Lavoro ha segnalato un aumento a sorpresa delle richieste settimanali di indennità di disoccupazione a 263.000 per la settimana terminata il 6 settembre, superiore alla stima di 235.000 e in aumento di 27.000 rispetto al periodo precedente.
I rapporti forniscono gli ultimi pezzi di un complicato puzzle di dati che i banchieri centrali esamineranno durante la riunione politica di due giorni che si concluderà il 17 settembre.
La lettura dell'IPC, attentamente monitorata, ha visto il suo maggiore guadagno da un aumento dello 0,4% dei costi degli alloggi, che rappresentano circa un terzo della ponderazione dell'indice. I prezzi dei generi alimentari sono aumentati dello 0,5%, mentre l'energia è aumentata dello 0,7%, mentre la benzina è aumentata dell'1,9%.
I prezzi dei veicoli sensibili ai dazi hanno registrato aumenti mensili, con i nuovi veicoli in aumento dello 0,3%. Le auto e gli autocarri usati, che generalmente non sono influenzati dai dazi, sono aumentati dell'1%.