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Usa: segnali discordanti dal mercato del lavoro, che mostra una fase di raffreddamento

Redazione
 
Usa: segnali discordanti dal mercato del lavoro, che mostra una fase di raffreddamento

Il mese scorso i datori di lavoro degli Stati Uniti hanno segnalato 7,4 milioni di posti di lavoro vacanti, segno che il mercato del lavoro americano continua a raffreddarsi. Ieri il Dipartimento del Lavoro ha riferito che i posti di lavoro vacanti a giugno sono diminuiti rispetto ai 7,7 milioni di maggio.

Usa: segnali discordanti dal mercato del lavoro, che mostra una fase di raffreddamento

I licenziamenti sono rimasti pressoché invariati. Tuttavia, il numero di persone che hanno lasciato il lavoro – segno di fiducia nelle proprie prospettive di carriera altrove – è diminuito il mese scorso.
Quest'anno, quindi, il mercato del lavoro statunitense ha perso slancio, in parte a causa degli effetti persistenti degli 11 aumenti dei tassi della Federal Reserve nel 2022 e nel 2023 - per le preoccupazioni legate all'inflazione - e in parte perché le guerre commerciali del presidente Donald Trump hanno creato un'incertezza che sta paralizzando i manager che prendono decisioni in materia di assunzioni.

Venerdì il Dipartimento del Lavoro pubblicherà i dati sulla disoccupazione e sulle assunzioni per luglio. Si prevede che il tasso di disoccupazione sia salito a un livello ancora basso del 4,2% a luglio, rispetto al 4,1% di giugno. Secondo un sondaggio tra gli economisti condotto dalla società di analisi dati FactSet, si prevede che aziende, agenzie governative e organizzazioni non profit abbiano creato 115.000 posti di lavoro a luglio, in calo rispetto ai 147.000 di giugno.

I dati apparentemente soddisfacenti sulle assunzioni di giugno si sono rivelati più deboli. Le assunzioni nel settore privato sono aumentate di sole 74.000 unità a giugno, il minimo da ottobre scorso, quando gli uragani hanno sconvolto i cantieri. E le amministrazioni statali e locali hanno creato quasi 64.000 posti di lavoro nel settore dell'istruzione a giugno, un totale che gli economisti sospettano non sia reale.

Finora quest'anno, l'economia ha generato 130.000 posti di lavoro al mese, in calo rispetto ai 168.000 dell'anno scorso e a una media di 400.000 al mese dal 2021 al 2023 durante la ripresa dai lockdown dovuti al COVID-19.

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