Anche il Pentagono è entrato nel mirino di Donald Trump, che vuole riorientare parte dell'ingente bilancio della Difesa per finanziare i programmi del presidente.
In quest'ottica, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha ordinato l'identificazione di 50 miliardi di dollari in programmi che potrebbero essere tagliati e quindi essere utilizzati per rendere possibile l'agenda delle delle priorità di Trump.
Usa, anche il bilancio del Pentagono nel mirino di Trump: tagliare 50 miliardi
E' di ieri la notizia - che ha fatto seguito ad un articolo del Washington Post che faceva rifermento a significativi tagli al bilancio dell'esercito - che il Pentagono ha dichiarato di aver ordinato una valutazione della sua spesa per reindirizzare circa 50 miliardi di dollari verso programmi in linea con le "priorità" del presidente americano.
Secondo il quotidiano della capitale, Hegseth ha esortato i suoi team a prepararsi a tagliare il bilancio del Pentagono dell'8%, ovvero decine di miliardi di dollari all'anno, per cinque anni.
In una dichiarazione, il Pentagono non ha negato direttamente le affermazioni, ma ha descritto una valutazione, richiesta dal segretario, per reindirizzare alcuni budget verso "le priorità 'America First' del presidente Trump per la difesa nazionale" .
In un promemoria datato martedì, citato sempre dal Washington Post , Pete Hegseth ha chiesto entro il 24 febbraio di presentare proposte per tagli al bilancio del Pentagono, il cui bilancio per il 2025 è fissato a circa 850 miliardi di dollari. Tuttavia, diciassette settori del Pentagono sono esenti. Tra questi, quelle che riguardano le operazioni al confine con il Messico e la modernizzazione dell'arsenale nucleare.
Secondo il Washington Post , il documento del Dipartimento della Difesa sollecita inoltre la continuazione dei finanziamenti a diverse agenzie militari statunitensi sparse per il mondo, tra cui l'Asia-Pacific Command e lo Space Command.
"La missione che il presidente Trump ha assegnato al Dipartimento della Difesa è chiara: raggiungere la pace attraverso la forza", ha scritto Hegseth nel promemoria, citato dal quotidiano. "Il nostro bilancio fornirà le risorse necessarie alle forze di combattimento, porrà fine alle spese inutili per la difesa e rifiuterà l'eccessiva burocrazia".
Se i tagli al bilancio proposti dal Washington Post venissero confermati, il bilancio dell'esercito, la prima potenza militare al mondo, potrebbe subire un taglio di quasi 300 miliardi di dollari nel giro di cinque anni.