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Urbanizzazione italiana, cresce la superficie delle località abitate nonostante il calo demografico

Redazione
 
Urbanizzazione italiana, cresce la superficie delle località abitate nonostante il calo demografico
L’Italia si conferma sempre più un Paese urbano: secondo i dati diffusi da ISTAT nel report Località abitate e produttive nelle Basi territoriali 2021, la popolazione residente nei centri abitati ha raggiunto il 91,2%, segnando un aumento continuo iniziato nel secondo dopoguerra. Parallelamente, continua ad aumentare la superficie delle località abitate e produttive, nonostante il progressivo calo demografico a livello nazionale.

Urbanizzazione italiana, cresce la superficie delle località abitate nonostante il calo demografico

Nel 2021, sono state individuate ben 61.101 località abitate e produttive, distribuite su poco meno di 21mila chilometri quadrati, pari al 6,9% del territorio nazionale. Di queste, 21.774 sono centri abitati, 36.452 nuclei abitati e 2.875 località produttive. In termini di estensione, il decennio 2011-2021 ha registrato un incremento del +5%, corrispondente a oltre 900 chilometri quadrati, un’area pari a quasi il 70% della superficie di Roma.

Questa crescita si concentra soprattutto nel Sud e nelle Isole, dove si osservano anche località mediamente più grandi per popolazione: circa 1.140 abitanti per località nelle Isole e 1.814 nel Mezzogiorno, contro i 917 del Centro e i 627 del Nord-est. In Puglia, ad esempio, ogni località abitata conta mediamente oltre 3.500 abitanti.

Il fenomeno dell’urbanizzazione interessa anche le aree rurali e le cosiddette “Aree interne”, che nonostante il forte spopolamento (in alcuni casi oltre il -7% in dieci anni), registrano un aumento della superficie delle località abitate superiore al valore nazionale (+5,3% contro +5%). Questo trend evidenzia una crescente pressione sul suolo e un uso spesso scollegato dalla reale crescita demografica, andando in direzione opposta rispetto agli obiettivi europei di azzeramento del consumo netto di nuovo suolo entro il 2050.

Un aspetto significativo riguarda i grandi centri urbani. Nei Comuni capoluogo di Città metropolitane, come Milano, Torino e Napoli, le località abitate e produttive occupano oltre l’80% del territorio comunale. Queste città mostrano livelli di antropizzazione estremamente elevati e tendenze alla saturazione, con la conseguente spinta delle nuove edificazioni verso le aree periferiche e i Comuni limitrofi. Nei Comuni di prima e seconda corona, infatti, l’incremento della superficie delle località è stato rispettivamente del +5,5% e +5,6% tra il 2011 e il 2021.

I dati ISTAT confermano inoltre il forte sviluppo dei comuni costieri, dove la vocazione turistica favorisce località di dimensioni maggiori (in media 0,8 km² contro 0,3 km² dei comuni non litoranei) e popolazioni tre volte superiori (circa 2.500 abitanti).
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