A gennaio 2025, le imprese italiane prevedono di assumere oltre 497mila lavoratori, con una stima di circa 1,4 milioni di assunzioni per il primo trimestre dell’anno. Il Bollettino del Sistema Informativo Excelsior, elaborato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, evidenzia dinamiche occupazionali diversificate tra i settori economici, con il turismo e il commercio in crescita, ma segnali negativi per altri comparti.
Unioncamere, a gennaio per turismo e commercio domanda di lavoro in crescita
Le imprese turistiche guidano la domanda di lavoro con 67mila ingressi programmati nel mese, segnando un aumento di 16mila unità rispetto a gennaio 2024. Anche il commercio mostra un incremento di 2mila unità, per un totale di oltre 77mila assunzioni previste. In flessione, invece, l’industria manifatturiera e i servizi alle imprese, entrambi con un calo di 12mila unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Complessivamente, l’industria prevede 161mila assunzioni (-6,4% su base annua), di cui 109mila nelle industrie manifatturiere e nelle public utilities (-9,7%) e 52mila nel settore delle costruzioni (+1,4%). Il settore dei servizi stima 336mila assunzioni, un dato stabile rispetto al 2024.
Dal punto di vista dimensionale, le microimprese (fino a 9 dipendenti) registrano una lieve crescita delle assunzioni (+1,5mila unità rispetto a gennaio 2024), mentre le medio-grandi imprese segnalano un calo di 8mila unità per le aziende con 50-249 dipendenti e di 4mila per quelle con oltre 250 dipendenti.
La difficoltà di reperimento rimane elevata e interessa il 49,4% delle assunzioni programmate, pari a 246mila posizioni. La principale causa è la mancanza di candidati disponibili (32,0%). Tra le professioni più difficili da reperire, figurano gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (62,1%) e gli ingegneri (58,5%) nel gruppo delle professioni intellettuali e scientifiche. Tra le professioni tecniche, spiccano i tecnici della gestione dei processi produttivi (67%) e i tecnici della salute (66,3%). Per gli operai specializzati, le maggiori difficoltà si riscontrano tra i manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche (75,5%) e i saldatori e montatori di carpenteria metallica (74,5%).
Il contratto a tempo determinato si conferma la forma maggiormente proposta, con 215mila unità previste (43,2% del totale), seguito dai contratti a tempo indeterminato (115mila unità, pari al 23,1%). Sul fronte dell’istruzione, il 18% delle ricerche riguarda laureati (90mila unità), il 28% diplomati (138mila unità), il 34% persone con qualifica o diploma professionale (167mila unità), mentre oltre 11mila posizioni sono riservate ai diplomati ITS Academy.
Le imprese pianificano inoltre 89mila assunzioni di lavoratori immigrati, pari al 18% del totale. Settori come i servizi operativi (28,8% delle richieste), trasporti e logistica (26,3%), industrie metallurgiche (21,4%), ristorazione (20%) e costruzioni (19,9%) risultano particolarmente orientati verso la manodopera straniera.
Il 30% delle assunzioni programmate per gennaio (148mila unità) è destinato a giovani sotto i 30 anni, con opportunità più marcate nei settori finanziario (43,1%), turistico (41,8%) e informatico (40,7%). A livello territoriale, le imprese del Nord-Ovest e del Sud mostrano i maggiori piani di assunzione (rispettivamente 159mila e 123mila), seguite dal Nord-Est (115mila) e dal Centro (101mila). Il Nord-Est registra anche la difficoltà di reperimento più alta, con oltre il 54% delle posizioni difficili da coprire.
Il quadro occupazionale, quindi, pur evidenziando una dinamica positiva in alcuni settori, segnala la necessità di interventi mirati per ridurre il mismatch tra domanda e offerta e sostenere una ripresa stabile dell’occupazione.