Economia

Composizione negoziata, Unioncamere: 905 istanze in 6 mesi, tasso successo al 22,5%

Redazione
 
Composizione negoziata, Unioncamere: 905 istanze in 6 mesi, tasso successo al 22,5%

La composizione negoziata per la crisi d'impresa sta vivendo un momento di forte espansione, con le istanze presentate dalle aziende che hanno raggiunto quota 905 negli ultimi sei mesi. Si tratta di una crescita più che doppia rispetto al periodo precedente (905 contro 410) e, dal suo avvio nel novembre 2021, le richieste complessive hanno quasi toccato le 3.000 unità.

Composizione negoziata, Unioncamere: 905 istanze in 6 mesi, tasso successo al 22,5%

È quanto emerge dall'ultimo Osservatorio semestrale di Unioncamere, che evidenzia anche un considerevole aumento dei casi di successo per questo strumento stragiudiziale, concepito per agevolare il risanamento delle imprese in squilibrio patrimoniale o economico-finanziario. A maggio, i casi risolti positivamente hanno toccato quota 295, con un incremento di 90 unità rispetto a novembre 2024. Di conseguenza, anche il tasso di successo è in crescita, raggiungendo il 22,5% nel primo trimestre del 2025.

"La composizione negoziata sta cominciando a mostrare tutte le sue potenzialità: le istanze e i casi di successo sono in costante aumento e interessano sempre più imprese di maggiori dimensioni con fatturati e numero di lavoratori importanti", ha sottolineato Andrea Prete, presidente di Unioncamere (in foto). Tuttavia, Prete ha evidenziato una sfida da affrontare: "Bisogna operare però affinché anche le imprese più piccole possano cogliere maggiormente le opportunità fornite da questo strumento. E per questo occorre anche far crescere la cultura finanziaria delle Pmi".

L'analisi territoriale rivela che la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di istanze, rappresentando il 24% del totale. Seguono il Lazio (10,5%), l'Emilia-Romagna (10,1%) e il Veneto (9,1%). A livello settoriale, si registra un utilizzo preponderante della composizione negoziata da parte delle imprese appartenenti ai servizi e alla manifattura, settori che mostrano una maggiore propensione a ricorrere a questo percorso di risanamento. Per quanto riguarda gli esiti positivi, la maggior parte delle chiusure favorevoli si concentra nelle regioni del Settentrione (23,9%), con un divario ancora significativo rispetto al Centro (17,4%) e al Meridione (17,9%). È comunque da notare una crescita del tasso di successo nelle regioni del Sud, passato dal 12,5% di maggio 2024 al 17,9%.

Lo studio di Unioncamere evidenzia come la composizione negoziata sembri funzionare in modo più efficace per le imprese più strutturate e di maggiori dimensioni. Le aziende che hanno concluso positivamente il percorso risultano infatti mediamente più grandi rispetto a quelle con esito negativo, sia in termini di numero di lavoratori (53,4 contro 27,5 in media) che di attivo di bilancio (33 milioni contro 9 milioni in media). Diversi fattori potrebbero penalizzare le piccole aziende in questo contesto.

Tra questi, Unioncamere cita una minore cultura finanziaria e della prevenzione delle crisi, la difficoltà di accedere ad advisor altamente specializzati, l'assenza di "adeguati assetti" organizzativi, e una non sempre adeguata attenzione degli intermediari finanziari verso i debitori di piccole dimensioni. Inoltre, la tempestività nell'affrontare la crisi si conferma un elemento determinante per il successo. Il 30,5% delle imprese che hanno presentato istanza di composizione negoziata entro un mese dall'inizio della sofferenza ha registrato un esito favorevole, a fronte di un modesto 11,5% per quelle che si trovavano in difficoltà economica da cinque anni.

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