In queste ore si gioca il destino dell'Ucraina che, a distanza di tre anni da quando è stata aggredita militarmente dalla Russia, vede l'ipotesi di una pace - quale che nei siano i contenuti - nelle mani di altri, che non anche le proprie.
Ucraina: grandi manovre per la pace, con l'Europa - esclusa da Trump - che cerca un suo ruolo
La pace, possibile, ma che si tradurrà in una sconfitta materiale di Kiev, si discuterà su due tavoli distinti, con il primo - in Arabia Saudita- dove i contendenti si confronteranno, anche se non è chiaro il formato, sotto la guida degli Stati Uniti, determinati a fare finire la guerra, mentre Trump e Putin sembrano avere già un accordo.
A Parigi invece l'Europa cerca di tornare a essere parte del dialogo, con l'iniziativa del presidente Emmanuel Macron, che ha convocato oggi un summit a sette, con i principali partner europei.
"L'obiettivo è determinare cosa noi europei possiamo fare per noi stessi, data l'attuale situazione in Ucraina a seguito delle iniziative del presidente Trump", ha affermato una fonte dell'Eliseo, facendo intendere che l'Europa di Bruxelles (Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca), insieme al Regno Unito, vuole tornare a recitare un ruolo importante nella trattativa, dalla quale è stata brutalmente esclusa dagli Stati Uniti.
Forse, per evitare che un eventuale esito di basso profilo possa inficiare l'iniziativa, Parigi ha definito ''informale'' la riunione, anche se vi presenzieranno il Presidente del Consiglio europeo, António Costa; quella della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il Segretario generale della NATO, Mark Rutte.
Secondo l'Eliseo, questa riunione è stata convocata in forma ristretta, con solo otto Paesi europei, per ragioni "pratiche", ma l'idea è che tutti gli interessati "possano partecipare" ad altre in futuro.
L'incontro in Francia, naturalmente, viene considerato come una risposta - quanto più unitaria possibile - alle decisioni prese a Washington di fare degli Stati Uniti l'unico interlocutore in grado di mettere d'accordo Russia e Ucraina, considerato un formato allargato all'Europa come troppo complesso per giungere ad una soluzione positiva i tempi brevi, che vede già Kiev in una posizione di evidente debolezza, nell'attesa che Trump ''convinca'' Putin.
Anche se il presidente russo ha però espresso in modo palese le sue esigenze, che sono quelle di vedere confermate politicamente le conquiste militari. A cominciare dalla Crimea e dai ''compound'' russofoni.
La presenza a Parigi anche dalle Danimarca, che certo non fa parte dei Paesi più importanti, economicamente e per popolazione. dell'Ue, è da mettere in relazione ai timori che stanno generando le mire di Donald Trump di impossessarsi della Groenlandia, territorio danese.
Nelle prossime ore, come confermato dall'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, una delegazione americana sarà in Arabia Saudita per incontrarne una russa. In Arabia Saudita saranno presenti anche emissari ucraini, ma al momento non si sa se e come potrebbe partecipare al dialogo russo-statunitense.
Della delegazione americana farà parte, oltre allo stesso Witkoff, anche il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz.
Secondo i media sauditi, anche il Segretario di Stato Marco Rubio farà parte della delegazione statunitense. Oggi era in Israele e arriverà in Arabia Saudita domani come parte del suo primo tour in Medio Oriente come capo della diplomazia statunitense.
Il Cremlino non ha ancora annunciato ufficialmente chi farà parte della delegazione russa al primo incontro ad alto livello tra i due Paesi dall'inizio della guerra nel febbraio 2022.
Tuttavia, secondo la CNN, la delegazione potrebbe includere alti funzionari politici, dell'intelligence e dell'economia, tra cui Kirill Dmitriev, che ha avuto un ruolo chiave nel recente scambio di prigionieri tra i due Paesi.