TENARIS
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Roma, 04 maggio 2019: Fatturato in linea con il primo trimestre 2018, ma utili su del 3%. Questi gli elementi principali dell’aggiornamento trimestrale ufficializzato oggi da Tenaris. Il produttore italoargentino ha registrato vendite per 1,872 miliardi di dollari, circa 6 milioni di dollari in più rispetto al periodo gennaio-marzo 2018. L’utile netto è salito a 243 milioni di dollari (+3% annuale). A doppia cifra il miglioramento dell’Ebitda (+10%) a 390 milioni di dollari In termini di volumi, però, Tenaris registra una sensibile discesa: -12% con 824mila tonnellate di tubi vendute in 3 mesi. Sebbene la divisione dei senza saldatura tenga (-2% con 640mila tonnellate di spedito), risulta sensibilmente in calo il comparto dei saldati con un -35% sul primo trimestre 2018, con sole 184mila tonnellate. A impattare sui risultati è stato il rallentamento della realizzazione di pipeline negli Stati Uniti e in Canada, a cui si è unita una sostanziale stabilità del comparto in Messico e Argentina.


Analisi tecnica

TENARIS venerdi´ nel finale di seduta inverte la rotta dopo un avvio in netto calo. Il titolo era stato penalizzato dai dati del trim1 2019 e dalla guidance prudente ma ha poi potuto rifiatare grazie al rimbalzo del prezzo del greggio, con il future crude oil risalito attorno all´orario di chiusura della borsa italiana in area 62,40 dai minimi di giornata di 61,40 circa (i prezzi sono poi ridiscesi in area 61,90 dollari). I ricavi netti si sono attestati a 1,872 miliardi di dollari, sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2018 ma in calo dell´11% rispetto al quarto trimestre 2018. L´EBITDA è pari a 390 milioni (+10% a/a e -8% t/t). L´utile netto sale a 243 milioni (+3% rispetto al primo trimestre 2018 e +8% rispetto al quarto trimestre 2018). Per il secondo trimestre Tenaris prevede ricavi sui livelli del trim1 e margini in linea con quelli dell´anno scorso. La seduta di venerdi´ ha percorso a ritroso l´intero ribasso subito il giorno prima ma pur facendo registrare un saldo positivo (+1,29%) i massimi di giornata, a 12,195, si collocano al di sotto di quelli di giovedi´, a 12,27, e anche al di sotto del lato alto del gap ribassista apertosi proprio giovedi´ a 12,365 euro. Il quadro grafico resta quindi dominato dalla violazione avvenuta il 26 aprile in area 12,78 della base del canale crescente disegnato dai minimi di fine 2018 e della media mobile esponenziale a 20 giorni e dal conseguente invio di un segnale di debolezza. Fino a che i prezzi resteranno sotto 12,17, media esponenziale a 100 giorni, restera´ elevato il rischio di avvio di una correzione estesa di tutto il rialzo da dicembre con obiettivi a 11,50 e a 10,95 euro, base del gap rialzista del 12 febbraio. Oltre 12,55 invece target a 13,20 gap del 25 aprile, poi verso i 13,70 euro.



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