Gli Stati Uniti di Donald Trump si allontanano, giorno dopo giorno, ora dopo ora, da quella figurina di ''Difensori della democrazia, sempre e comunque'', che si sono disegnata e ritagliata nel corso degli ultimi cento anni. Da quando i soldati americani fecero la loro apparizione lontano da casa per esportare il loro modello di democrazia, anche a popoli e nazioni che forse non la volevano.
Trump chiede all'Ucraina, per proseguire gli aiuti militari, 500 miliardi di dollari in terre rare
Oggi, con Donald Trump alla Casa Bianca tutto preso dalla nuova dottrina a stelle e strisce, gli Stati Uniti sembrano avere imboccata del ''niente per niente'' e quindi, se fino a ieri aiutavano l'Ucraina, aggredita e invasa dalla Russia, pensando di farsi, essi, baluardo a difesa della libertà, oggi dicono che possono continuare a fornire armi, ma non per difendere la democrazia o il diritto degli Stati, ma per denaro.
Le affermazioni del presidente americano sono inequivocabili, quando ha detto che pretende che l'Ucraina ripaghi gli aiuti militari sin qui ricevuti (secondo alcuni calcoli, nella misura di 100 miliardi dall'Europa, il resto - almeno 300 - degli Usa) ''restituendo'' l'equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare. E loro, gli ucraini", ha detto tutto gongolante Trump, "hanno sostanzialmente accettato di farlo. Ho detto loro, dobbiamo ottenere qualcosa. Non possiamo continuare a pagare questi soldi''.
La nuova linea degli Stati Uniti (tacendo di quella intrapresa in materia di commercio) è insomma quella di fare, ma solo se si ottiene.
Ed è per questo che dalla Casa Bianca continuano ad arrivare minacce o atti concreti (i dazi del 25% di ieri su acciaio e alluminio ne sono conferma) che rendono ormai un pallido ricordo l'impegno americano su più fronti mondiali a difesa della democrazia (ma anche del proprio interesse economico). Ma mai sino ad oggi l'aiuto ad un Paese aggredito era stato comprato a suon di miliardi di dollari.
L'Ucraina, stremata da anni di guerra contro un nemico che militarmente doveva conquistarla in poche settimane, non può che cedere di fronte non ad una richiesta, ma ad una minaccia, perché tale è, sapendo che Kiev pur di salvare quanto più territorio possibile, cederà su tutto quel che Trump chiede e pretende.
A cominciare dalle terre rare, essenziali per molti tipi di tecnologia, di cui l'Ucraina è ricca.
Ma di cosa stiamo parlando? Le terre rare sono 17 elementi essenziali in molti tipi di tecnologia di consumo, tra cui telefoni cellulari, dischi rigidi e veicoli elettrici e ibridi.
La Cina, principale avversario geopolitico di Trump, è il più grande produttore mondiale di terre rare e sia gli Stati Uniti che l'Europa hanno cercato di ridurre la loro dipendenza da Pechino.
Per l'Ucraina, un accordo del genere garantirebbe che il suo più grande e importante alleato non congeli il sostegno militare, il che sarebbe devastante per il paese che presto entrerà nel suo quarto anno di guerra contro l'invasione su vasta scala della Russia .
Gli elementi delle terre rare dell'Ucraina sono in gran parte inutilizzati a causa della guerra e delle politiche statali che regolano l'industria mineraria. Il Paese non dispone inoltre di informazioni adeguate per guidare lo sviluppo dell'estrazione di terre rare.
Si stima che il 40% delle risorse minerali metalliche dell'Ucraina siano inaccessibili a causa dell'occupazione russa, secondo i dati di We Build Ukraine, un think tank con sede a Kiev. L'Ucraina ha sostenuto che è nell'interesse di Trump sviluppare il resto prima che le avanzate russe ne catturino di più.