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Primo suicidio medicalmente assistito in Toscana

Redazione
 
Primo suicidio medicalmente assistito in Toscana

La Toscana scrive una pagina fondamentale nella storia del diritto al fine vita in Italia, accogliendo il primo caso di suicidio medicalmente assistito nella regione. Una scelta profondamente personale, ora resa possibile dalla legge regionale approvata a febbraio, nata dalla proposta "Liberi subito" dell'associazione Coscioni, nonostante le frizioni politiche con il governo centrale.

Primo suicidio medicalmente assistito in Toscana

È stata l'associazione stessa a comunicare il commovente epilogo: "Il 17 maggio, in provincia di Siena, Daniele Pieroni, scrittore, ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita grazie alla sentenza 242/19 della Consulta e alla legge" toscana. Daniele Pieroni, un'anima colta e versatile, scrittore, saggista e violoncellista per passione, era nato a Pescara nel 1961 e cresciuto a Roma, città che lo ha visto vivere e lavorare per quasi quarant'anni, intervallati da esperienze internazionali. Solo più tardi aveva scelto la quiete di Chiusi, in provincia di Siena. La sua vita è stata un inno alla cultura, con un esordio letterario nel 1984 e opere che spaziavano dalla poesia alla prosa, dai libretti d'opera ai saggi.

La sua biografia online ricorda collaborazioni con radio e giornali, e la codirezione di Ritmica, rivista dell'Università Sapienza di Roma. Riconoscimenti come il premio Erato-Farnesina del ministero degli Esteri nel 1997 e il premio 'Montale Fuori di Casa' nel 2021 (per la sezione Poesia e musica) testimoniano una vita dedicata all'arte e al pensiero. A sessant'anni, Daniele conviveva dal 2008 con il morbo di Parkinson, una malattia che lo aveva progressivamente imprigionato nel proprio corpo. A causa di una grave disfagia, era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno. Una sofferenza acuta e costante, che lo ha condotto alla decisione di rivendicare la propria libertà ultima.

L'associazione Coscioni ha sottolineato che si tratta del "primo caso di morte volontaria assistita avvenuto nella Regione da quando la legge è entrata in vigore, a conferma della sua piena applicabilità in virtù di giudicato costituzionale, nonostante l'impugnazione da parte del governo". Nonostante il ricorso del governo alla Consulta, la normativa toscana sul fine vita continua a operare. Già a maggio, il presidente del Consiglio regionale toscano, Antonio Mazzeo, aveva rassicurato che "la legge resta comunque in vigore fino al pronunciamento della Corte costituzionale", un segnale chiaro che la volontà del legislatore regionale intende resistere, garantendo percorsi di autodeterminazione ai cittadini.

Iacopo Melio, consigliere PD in Regione Toscana, ha voluto condividere il suo ricordo, toccante e intimo: "Ora che la notizia è pubblica posso dirlo: Daniele Pieroni non ha perso tempo. Appena ottenuta la conferma dall'Asl Toscana Sud-Est ha deciso di andarsene, serenamente, con accanto il padre e qualche amicizia che gli è rimasta accanto fino a che i suoi occhi non si sono chiusi." Melio ha poi rivelato il desiderio di Daniele di lasciare una testimonianza: "Ci eravamo accordati per un'intervista che potesse spiegare le ragioni della sua scelta facendo comprendere quanto sia importante la possibilità di autodeterminarsi fino alla fine in situazioni di estrema sofferenza come quella che stava vivendo lui."

 Il percorso di Daniele, durato due anni, è stato condotto nel pieno rispetto delle procedure stabilite. Nell'agosto 2023, tramite un amico, aveva contattato il "numero Bianco" dell'associazione Luca Coscioni, ricevendo da Marco Cappato tutte le informazioni necessarie. Il 31 agosto aveva inviato la richiesta formale all'Asl Toscana Sud Est. Dopo aver ricevuto l'esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale "Cappato-Dj Fabo" il 22 aprile, Daniele, a meno di un mese di distanza, ha confermato la sua volontà di procedere a casa. "Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta," ha precisato l'associazione. "A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato."Momenti di profonda intimità, in cui la professionalità si è unita all'umanità: erano presenti, "su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell'Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità", come testimoniato da chi era accanto a lui. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e, in pochi minuti, alle 16:50, ha smesso di respirare, serenamente, circondato dall'affetto del padre, del suo fiduciario Leonardo Pinzi, delle sue badanti e di alcuni amici, fino all'ultimo istante.

Felicetta Maltese, coordinatrice della cellula toscana dell'associazione Luca Coscioni – pur essendo attualmente indagata, insieme a Marco Cappato e Chiara Lalli, per aver assistito un altro cittadino toscano, Massimiliano Scalas, ad accedere al suicidio assistito in Svizzera – ha elogiato il personale sanitario: "Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale ma anche umano. È importante che la legge abbia funzionato e che l'Asl abbia rispettato i tempi con serietà e rispetto."

 Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (in foto), ha colto l'occasione per lanciare un messaggio forte: "È la dimostrazione di quanto sia vano il tentativo di dichiararla incostituzionale, di quanto la Regione abbia momentaneamente colmato un vuoto, che non abbiamo la presunzione di riempire per sempre: è opportuno che una" norma "nazionale possa dar corso a un adattamento in termini di legge di quanto la Corte Costituzionale ha affermato sul piano dei principi." Un caso, quello di Daniele Pieroni, che rappresenta un potente segnale che ribadisce l'urgenza di un dibattito nazionale serio e costruttivo sul diritto all'autodeterminazione, affinché la dignità della scelta individuale sia pienamente rispettata anche nei momenti più difficili della vita.

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