Duemila dipendenti dello stabilimento Stellantis di Poissy, in Francia, dovranno restare a casa, per tre settimane, in ottobre, tra cassa integrazione e congedo, per consentire alla casa di affrontare un ''mercato difficile in Europa'' e confermando che il cammino per uscire dalla crisi, che l'attanaglia da molti mesi, è ancora lungo e, soprattutto, tortuoso.
Stellantis chiude in Francia produzione dello stabilimento di Poissy
La notizia, che ha acuito le preoccupazioni del sindacato, è giunta ieri, con l'ultimo impianto di assemblaggio di automobili nell'Île-de-France che ha annunciato "l'interruzione della produzione per 15 giorni lavorativi, dal 13 al 31 ottobre, al fine di adattare il proprio ritmo di produzione a un mercato difficile in Europa, gestendo al meglio le scorte prima della fine dell'anno", secondo un comunicato del vertice del quarto gruppo automobilistico mondiale.
Alla notizia il sindacato ha risposto con durezza, ricordando che per ottobre erano già stati fissati tre giorni di permesso, a cui si aggiungeranno 12 giorni di lavoro ridotto. Una situazione e una prospettiva che ha spinto l'esponente sindacale Jean-Pierre Mercier a definire quanto sta accadendo a Poissy come ''inaudito''.
Secondo Stellantis ''i lavori saranno svolti durante l'interruzione della produzione e saranno organizzate sessioni di formazione per continuare a lavorare sulle prestazioni industriali del sito". Spiegazioni,, legate anche al calo delle vendite della Opel Mokka, prodotta appunto a Poissy, che non tranquillizzano affatto la rappresentanza sindacale che nell'annuncio vede ben altro che una riorganizzazione per ciclo di produzione per ottimizzarlo.
Il sindacato, infatti, al di là delle spiegazioni e delle promesse, si dice ormai convinto che "la direzione stia accelerando il piano di chiusura dello stabilimento". Una evoluzione che metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro. Una situazione temuta perché da tempo era stato ufficializzato che la produzione della Mokka si fermerà nel 2028, mentre "non sono stati annunciati nuovi veicoli".
La situazione dello stabilimento si intreccia con un altro elemento. I sindacati sono già preoccupati per la chiusura della fabbrica in caso di istituzione del nuovo stadio della squadra di calcio campione d'Europa del Paris Saint Germain. Il club parigino sta infatti pensando di lasciare la sua storica roccaforte del Parc des Princes, perché il municipio di Parigi si rifiuta di vendergli l'impianto.
Restano in lizza , per la costruzione di un nuovo stadio, due siti, a Massy e appunto Poissy, sui terreni di proprietà di Stellantis. Quindi il timore è che alla fine il progetto targato PSG vada a discapito della presenza di Stellantis nell'area. Una prospettiva che vede la contrarietà della comunità locale e della classe politica.
Il sito non sarà in grado di ospitare il progetto del club "senza un forte progetto industriale", ha avvertito Valérie Pécresse, presidente della regione Ile-de-France a maggio. "Non può essere Stellantis o PSG, devono essere Stellantis e PSG".