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Addio allo scontrino di carta, l’Italia accelera sulla ricevuta digitale: svolta ambientale, fiscale e tecnologica

Redazione
 
Addio allo scontrino di carta, l’Italia accelera sulla ricevuta digitale: svolta ambientale, fiscale e tecnologica

L’Italia si prepara a dire addio allo scontrino cartaceo, simbolo per decenni della quotidianità commerciale. La Commissione Finanze della Camera ha approvato una risoluzione, a firma di Saverio Congedo (Fratelli d’Italia), che segna l’avvio di una transizione epocale verso la digitalizzazione delle ricevute fiscali. Un cambiamento che promette benefici su tre fronti: sostenibilità ambientale, semplificazione fiscale e innovazione tecnologica.

Addio allo scontrino di carta, l’Italia accelera sulla ricevuta digitale: svolta ambientale, fiscale e tecnologica

Il passaggio alla ricevuta digitale avverrà per gradi, secondo una roadmap già delineata:

Dal 1° gennaio 2027 l’obbligo scatterà per la grande distribuzione;
Dal 1° gennaio 2028 sarà la volta degli esercenti con fatturato sopra una soglia da definire;
Dal 1° gennaio 2029 il nuovo sistema diventerà obbligatorio per tutti gli operatori economici.

La ricevuta verrà inviata in formato elettronico tramite email, Sms o app, mentre il cartaceo resterà disponibile solo su richiesta esplicita del cliente.

In Italia si stima vengano stampati circa 30 miliardi di scontrini ogni anno, con conseguenze ambientali tutt’altro che trascurabili:

- 360 milioni di metri quadrati di carta termica, spesso non riciclabile;
- 33.000 alberi abbattuti e 58 milioni di metri cubi d’acqua consumati;
- Emissioni stimate tra 40.000 e 60.000 tonnellate di CO₂.

A ciò si aggiunge la presenza di bisfenolo A (BPA) nella carta termica, sostanza nociva per la salute e per l’ambiente, rendendo urgente un cambio di rotta.

L’impatto della digitalizzazione dello scontrino si farà sentire tanto per gli esercenti quanto per i consumatori.

Per i commercianti:

- Riduzione dei costi legati a carta e manutenzione dei registratori;
Migliore efficienza fiscale e gestionale;
Necessità di aggiornare i propri strumenti tecnologici.

Per i clienti:

Maggiore ordine nelle spese, con ricevute più facili da conservare;
Meno sprechi di carta;
Possibilità di ricevere ancora la versione cartacea, ma solo su richiesta.

La digitalizzazione dello scontrino non è un’esclusiva italiana. In Estonia e Danimarca, dove il digitale permea gran parte dei servizi pubblici e privati, le ricevute elettroniche sono ormai consuetudine. In Francia e Germania, l’adozione procede a macchia di leopardo, con iniziative locali che sperimentano modelli alternativi al cartaceo. Tuttavia, nessun Paese europeo ha ancora implementato una strategia uniforme e vincolante su scala nazionale come quella italiana.

La transizione, però, non è priva di incognite:

Esclusione digitale: anziani e persone meno avvezze alla tecnologia potrebbero essere penalizzati, anche se il cartaceo sarà ancora disponibile su richiesta.
- Sicurezza e privacy: le ricevute digitali comportano il trattamento di dati personali e finanziari, che necessitano di misure di protezione adeguate.
Affidabilità dei sistemi: disservizi tecnici, mancanza di connessione o malfunzionamenti potrebbero ostacolare l’accesso immediato alle ricevute.
Costi iniziali per gli esercenti: aggiornare registratori e sistemi gestionali richiederà investimenti, non sostenibili da tutti nel breve periodo.
Disallineamento normativo: l’innovazione potrebbe correre più veloce della legge, aprendo scenari ambigui su validità fiscale e diritti dei consumatori.

La risoluzione non ha valore di legge, ma impegna il Governo a trasformare l’indirizzo politico in misure concrete, guidate dal Ministero dell’Economia. Tra gli interventi attesi:

Decreti attuativi con le soglie di fatturato per il 2028;
Aggiornamento dei registratori telematici;
- Integrazione con sistemi POS e software gestionali.

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