Esteri
L’isola di Sazan tra fantasmi del comunismo e lusso a cinque stelle: la nuova avventura di Ivanka Trump e Jared Kushner
Redazione
Nel cuore del Mediterraneo, al largo delle coste dell’Albania, si trova Sazan, un’isola che sembra uscita da un film di Spielberg. Tra felci giurassiche, lavanda gigante e una biodiversità sorprendente, oggi Sazan è al centro di un progetto ambizioso: diventare la nuova meta del turismo ultra-lusso, sotto la guida di Ivanka Trump e Jared Kushner. La coppia, che ha già messo le mani su parte del settore immobiliare mondiale, ha ottenuto l’approvazione preliminare del governo albanese per trasformare l’isola in un resort esclusivo, come raccontato in un’approfondita inchiesta pubblicata dal The Guardian.
L’isola di Sazan tra fantasmi del comunismo e lusso a cinque stelle: la nuova avventura di Ivanka Trump e Jared Kushner
“Stiamo portando sull’isola i migliori architetti e i migliori brand,” ha detto Ivanka Trump in un’intervista al podcast di Lex Fridman nel luglio 2024. “Sarà straordinaria.”
Sazan, ribattezzata da molti “Trump Island”, è un luogo unico anche dal punto di vista climatico. Come spiega Arbër Celaj, comandante della marina albanese e guida sull’isola, non ha un clima mediterraneo ma subtropicale. La sua storia è segnata dall’isolamento forzato durante il regime comunista di Enver Hoxha, che ne fece una base militare segreta. Per decenni, circa 150 famiglie vivevano lì senza contatto con la terraferma. Oggi, restano bunker, tunnel, mine inesplose e una natura che pare sospesa nel tempo.
Il progetto immobiliare di Affinity Global Development – guidato da Kushner insieme all’associato Asher Abehsera – prevede la costruzione di hotel, marina e strutture turistiche su un’area di 1.400 acri. Alcuni bunker saranno preservati e integrati nel design. Il costo stimato dell’operazione si aggira attorno a 1,4 miliardi di dollari.
Secondo il premier albanese Edi Rama, intervistato da The Guardian, “non possiamo permetterci di non sfruttare un dono come Sazan. Abbiamo bisogno del turismo di lusso come un deserto ha bisogno dell’acqua”. Lo stesso Kushner ha lodato Rama come “partner visionario” e ha sottolineato l’impegno del governo nella costruzione di un nuovo aeroporto nella zona di Valona.
Ma non mancano le polemiche. La ministra del turismo Mirela Kumbaro ha difeso l’accordo: “Non possiamo competere con l’Italia o la Croazia nel turismo di massa. Dobbiamo puntare sulla qualità. Più profitti e meno problemi.” In cambio dell’investimento, Affinity non pagherà tasse durante la fase di costruzione e lo Stato si farà carico delle infrastrutture primarie.
Gli ambientalisti, però, lanciano l’allarme. L’isola si trova nel Parco nazionale marino Karaburun-Sazan, con una fascia costiera protetta. “Quali saranno gli effetti di traffico nautico, scarichi fognari e grandi opere?” si chiede Olsi Nika, direttore dell’ONG EcoAlbania. Affinity ha incaricato Arup, società di consulenza sulla sostenibilità, di supervisionare il progetto. “Non vogliamo imporre la nostra presenza alla natura – ha dichiarato Abehsera – vogliamo essere scolpiti da essa.”
Il sogno di esclusività è chiaro: “Stiamo creando un prodotto di lusso molto alto,” afferma Kushner. “La privacy è uno degli elementi chiave.” Tuttavia, lascia intendere che alcune parti dell’isola potrebbero restare accessibili al pubblico, per escursioni o gastronomia locale.
Il caso Sazan, però, si inserisce anche in un contesto geopolitico più ampio. Oltre all’Albania, Kushner punta alla Serbia, dove Affinity vuole trasformare l’ex ministero della Difesa di Belgrado in un hotel di lusso. A favorire l’operazione, Richard Grenell, ex ambasciatore USA e ora partner della società. Un progetto che, secondo il Financial Times, potrebbe avvicinare la Serbia all’orbita occidentale, allontanandola da Mosca e Pechino.
“È solo business,” dice Rama. Ma l’impressione è che, dietro il lusso, si giochi anche una partita politica. Intanto, mentre l’Albania festeggia un boom turistico (quasi 12 milioni di visitatori nel 2024), Sazan si prepara a un destino radicalmente diverso: da roccaforte comunista a paradiso per yacht privati. E forse, come racconta la leggenda, anche l’ultimo asinello grigio dell’isola ha ormai fatto le valigie.