Economia

Al Salone Nautico il focus su fisco e dogane, nuove aperture per la competitività del settore

Redazione
 
Al Salone Nautico il focus su fisco e dogane, nuove aperture per la competitività del settore
Il tradizionale approfondimento giuridico del Salone Nautico Internazionale ha messo al centro i temi fiscali e doganali della nautica, con un confronto diretto tra istituzioni, professionisti e operatori del settore. L’incontro, organizzato insieme allo Studio Gianni & Origoni e moderato dall’avv. Francesca Staffieri, ha visto la partecipazione del presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato, del direttore delle Dogane Claudio Oliviero, della direttrice centrale Grandi Imprese dell’Agenzia delle Entrate Francesca Vitale e di rappresentanti di primo piano come Walter Vigo di Unicredit.

Al Salone Nautico il focus su fisco e dogane, nuove aperture per la competitività del settore

Il dibattito ha toccato nodi centrali, dai termini di appuramento per l’ammissione temporanea dei “commercial yacht” alla fideiussione per le lavorazioni sugli yacht extracomunitari, fino alla perdita di competitività del leasing nautico italiano e al complesso tema delle triangolazioni IVA nella cessione di unità destinate all’esportazione. Osnato ha richiamato l’attenzione della politica sul valore strategico della nautica: “È un’industria che dà prestigio alla nostra nazione ed è un asset importante, che merita più spazio anche sul piano normativo”.

Dal confronto sono emerse aperture significative. Oliviero ha annunciato una nuova circolare sui regimi e chiarimenti sulle garanzie, con l’obiettivo di semplificare i processi e rafforzare la competitività della cantieristica. Vitale ha ribadito la volontà dell’Agenzia delle Entrate di dialogare con gli operatori, annunciando insieme a Confindustria Nautica la pubblicazione di una nuova edizione di Nautica, Fisco e Dogane.

Gli interventi di professionisti come Marco Frulio e Ezio Vannucci hanno sottolineato le criticità operative che rischiano di penalizzare i cantieri italiani rispetto ai concorrenti esteri. La richiesta comune è maggiore chiarezza normativa, strumenti semplificati e un approccio più collaborativo con l’amministrazione finanziaria.

Il leasing nautico, in particolare, resta un terreno delicato, i requisiti stringenti italiani contrastano con procedure più snelle adottate in Paesi vicini, come la Francia, dove la documentazione è semplificata e basata sulla responsabilità dell’utilizzatore. Vigo, da parte sua, ha ribadito la necessità di un quadro più chiaro e accessibile: “Ci vuole metodologia e maggiore chiarezza per spiegare agli operatori come essere compliant”.
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