Sgominata in Romania presunta cellula eversiva legata alla Russia

Le autorità rumene hanno annunciato oggi l'arresto di sei persone appartenenti a un gruppo criminale organizzato, accusandole di tradimento e di piani per "minare la sovranità e l'indipendenza dello Stato rumeno", sospettandole di essere legate alla Russia.

Sgominata in Romania presunta cellula eversiva legata alla Russia

In una dichiarazione, la Direzione per le indagini sulla criminalità organizzata e sui reati terroristici ha spiegato che il gruppo aveva collaborato con "agenti di una potenza straniera" sul territorio rumeno e russo ed era stato costituito in una "struttura di tipo militare" con la partecipazione di un alto ufficiale in pensione.

Gli inquirenti ritengono che abbiano tenuto discussioni segrete volte a far uscire la Romania dalla NATO e a "rovesciare l'ordine costituzionale", nonché a cambiare il nome, la bandiera e l'inno del Paese. Si sospetta che due membri del gruppo si siano recati a Mosca a gennaio per cercare il sostegno russo.

L'operazione è avvenuta mentre, ieri, la Romania ha annunciato l'espulsione dell'addetto militare russo e del suo vice, accusando Mosca di "interferenza" dopo le critiche dei servizi russi in merito all'incriminazione del candidato presidenziale di estrema destra Calin Georgescu.

Sospettato di aver beneficiato dell'interferenza russa durante le elezioni presidenziali rumene di novembre, poi annullate, il candidato 62enne deve rispondere di una lunga serie di accuse: false dichiarazioni sul finanziamento della sua campagna, incitamento ad azioni incostituzionali, organizzazione di un gruppo fascista e apologia di crimini di guerra.