La Riserva Naturale di Monte Mario e il Parco Urbano del Pineto, polmoni verdi incastonati nella Capitale per un’estensione di circa 500 ettari, entrano nell’era dell’intelligenza artificiale per combattere il crescente pericolo degli incendi estivi. Il nuovo progetto promosso da INWIT, primo tower operator italiano, in partnership con Legambiente, punta a prevenire e monitorare in tempo reale i roghi grazie a un sistema tecnologico avanzato.
A Roma il nuovo progetto INWIT-Legambiente
Il cuore dell’iniziativa è rappresentato dall’installazione, su cinque torri di telecomunicazione di INWIT, di sei videocamere smart e cinque gateway dotati di AI. Gli apparati, progettati per riconoscere con precisione pennacchi di fumo, distinguendo tra incendi reali e fumo innocuo (come quello di camini o barbecue), sono in grado di operare anche in condizioni ambientali avverse. La portata visiva media è di 2,5 km, ma può estendersi fino a 5 km in base al terreno.
La collocazione in altezza, tipica delle torri INWIT, offre un punto di osservazione privilegiato, supportando le attività di Protezione Civile e Forze dell’Ordine nella difesa del territorio. L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di monitoraggio ambientale e prevenzione incendi, già avviata tra il 2023 e il 2024 in diverse aree protette dell’Appennino centrale.
Dal Parco Nazionale d’Abruzzo alla Riserva di Punta Aderci, INWIT ha già attrezzato 13 torri con 15 videocamere AI, 13 gateway e 6 sensori IoT per il monitoraggio dell’aria, integrando digitalizzazione e sostenibilità. Ora, la Capitale si aggiunge alla rete con un’azione simbolicamente forte e concretamente decisiva, proprio dopo che un vasto incendio ha colpito Monte Mario nel luglio 2024, lasciando un segno tangibile sul paesaggio urbano.
“Le nostre infrastrutture diventano alleate del territorio nella tutela della biodiversità e nella prevenzione degli incendi”, ha sottolineato Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione & Sostenibilità di INWIT (in foto). A fare eco è Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente, che ribadisce: “Serve un cambio di passo nella prevenzione, anche nelle aree urbane. E la tecnologia può fare la differenza”.
Anche l’Ente RomaNatura, che gestisce i parchi coinvolti, conferma l’efficacia dell’iniziativa. “Le attività si integrano pienamente con le azioni pianificate da tempo dal nostro Ente”, dichiara il direttore Emiliano Manari.
Secondo Legambiente, dal 1° gennaio al 18 luglio 2025, nel Lazio si sono registrati 28 incendi per un totale di 696 ettari bruciati. Nelle aree protette Natura 2000, il fuoco ha percorso 279 ettari, confermando l’urgenza di interventi strutturati.