Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di delega per la riforma e il riordino della legislazione farmaceutica, con l’obiettivo di assicurare un accesso al farmaco più equo e tempestivo, rafforzare il monitoraggio della spesa e consolidare il ruolo delle farmacie territoriali come presidi sanitari di prossimità.
Riforma farmaceutica, via libera dal Governo
Il provvedimento prevede interventi sulla distribuzione dei medicinali per incentivare la produzione interna di principi attivi ed eccipienti e garantire continuità di approvvigionamento, in particolare per i pazienti con malattie rare o croniche. Parallelamente, viene potenziata la digitalizzazione dei processi: dematerializzazione delle ricette, riduzione degli oneri burocratici e integrazione dei dati regionali su prescrizioni, prezzi e stock. Grande attenzione anche alla pianificazione delle sedi farmaceutiche, con misure per rafforzare l’offerta nelle aree rurali e interne.
Il disegno di legge mira inoltre a trasformare le farmacie territoriali in veri e propri hub sanitari, grazie a servizi di telemedicina, prevenzione ed educazione sanitaria. “Si tratta di un intervento strategico che innova l’intero assetto normativo – ha spiegato Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione (in foto) –. Puntiamo a superare la frammentazione legislativa accumulata negli anni, assicurando un sistema più moderno, trasparente ed efficace”.
Foti ha ricordato come la sfida si giochi su due fronti: a livello interno, con la semplificazione normativa, e a livello europeo, con la difesa della proprietà intellettuale nel settore farmaceutico. Una questione resa ancora più rilevante dal confronto con gli Stati Uniti, primo mercato di sbocco per i farmaci europei.
Proprio in occasione dell’evento “Il rilancio della competitività europea attraverso il settore farmaceutico”, Connact ha presentato un’elaborazione sui flussi commerciali. Nel 2024 l’UE ha esportato farmaci verso gli USA per 119 miliardi di euro, collocandosi al primo posto mondiale davanti a Giappone, Cina e Canada. Nei primi sei mesi del 2025 l’export europeo ha già raggiunto 97 miliardi, pari al 79% del totale 2024. L’Italia, con 8,5 miliardi di euro e una crescita dell’80% rispetto all’anno precedente, si conferma quarto esportatore UE dietro Irlanda, Germania e Belgio.
Resta l’incognita delle nuove tariffe doganali introdotte dall’amministrazione Trump, con un balzello del 15% sui farmaci europei. Una misura che potrebbe rallentare una crescita trainata proprio dal comparto farmaceutico, settore strategico per l’occupazione, la ricerca e il ruolo competitivo dell’Europa nel mondo.