Politica

Riarmo: Meloni deve ricompattare la maggioranza, prima che sia tardi

di Demetrio Rodinò
 
Riarmo: Meloni deve ricompattare la maggioranza, prima che sia tardi

Domani Giorgia Meloni si trova davanti ad una delle sfide più impegnative del suo mandato, perché, sul tema del riarmo europeo, la coalizione si è spaccata, mostrando, in modo che più chiaro non potrebbe essere, che stanno riemergendo le distanze politiche tra i vari partiti, allo stesso moto in cui si manifestano le ambizioni personali, che invece, in simili contingenze, dovrebbero restare ben celate.

Riarmo: Meloni deve ricompattare la maggioranza, prima che sia tardi

La maggioranza, sul controverso piano sostenuto e fatto approvare, in europarlamento, da Ursula von der Leyen (tacendo della disintegrazione della cosiddetta opposizione italiana), ha votato in modo diverso (sì FdI e Forza Italia, no Lega) dando l'immagine più veritiera di rapporti interni che sembrano logorarsi, a dispetto degli appelli all'unità e delle comparsate televisive nelle quali si punta più il dito sui guai della sinistra che non guardando ai propri.

Ma l'appuntamento di domani, al di là della capacità di Giorgia Meloni di eludere trappole dialettiche che potrebbero venirle dalle opposizioni, resta cruciale perché ad esso il presidente del consiglio deve arrivare con una piattaforma di sintesi delle diverse posizioni.

Quella agognata soluzione, figlia di un lavoro di mediazione che oggettivamente appare lontana, ma non per questo da escludere.
Sulle spalle del presidente del consiglio c'è l'apparentemente missione impossibile di indurre i suoi due vice a mettersi d'accordo su una formulazione di compromesso che, non potendo mettere assieme posizioni antitetiche, eviti di evidenziarlo troppo.

Facile a dirsi, perché né Antonio Tajani, né Matteo Salvini sembrano avere la minima intenzione di fare un passo indietro che gli farebbe perdere la faccia.
Il segretario leghista, peraltro, essendo riuscito a portare dalla sua parte anche Giancarlo Giorgetti (che ha assunto una postura politica da combattimento anche in sede di consiglio dei ministri) e avvicinandosi alla assise nazionale del partito, non può certo mostrarsi debole.

Anche perché i malumori interni alla Lega sono solo accantonati, ma non certo rimossi, e il continuo andirivieni di Roberto Vannaci tra le professioni di fedeltà e la tentazione di andare da solo non è che aiuti molto.

  • BPM Milano
  • skin Banca Ifis
  • Poste Italiane giugno 2025
  • Enel Prima Vera - Rata Vera
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • Fineco Change is Good
  • villa mafalda 300x600
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Il nuovo decreto economico del Governo tra welfare, ricerca e infrastrutture
20/06/2025
di Redazione
Il nuovo decreto economico del Governo tra welfare, ricerca e infrastrutture
Marelli al centro dell’attenzione a Palazzo Piacentini tra allarme sindacale e vigilanza del Governo
19/06/2025
Redazione
Marelli al centro dell’attenzione a Palazzo Piacentini tra allarme sindacale e vigilanza d...
Dossier taroccati contro la sindaca di Genova: la politica si fa commedia
18/06/2025
Redazione
Dossier taroccati contro la sindaca di Genova: la politica si fa commedia
Giorgia Meloni chiede a Sbarra di far cambiare passo al Sud e lo nomina sottosegretario
13/06/2025
Redazione
Giorgia Meloni chiede a Sbarra di far cambiare passo al Sud e lo nomina sottosegretario