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Riforma welfare nel Regno Unito, Starmer sotto assedio dopo la rivolta dei laburisti

Redazione
 
Riforma welfare nel Regno Unito, Starmer sotto assedio dopo la rivolta dei laburisti

La Camera dei Comuni ha approvato la discussa riforma del welfare proposta dal governo laburista di Keir Starmer, con 335 voti favorevoli e 260 contrari. Una vittoria amara per il premier, ottenuta solo dopo modifiche sostanziali e concessioni dell’ultima ora per evitare una clamorosa sconfitta parlamentare. Il testo prevede tagli ai sussidi per disabili e lavoratori in malattia, scatenando una ribellione interna senza precedenti tra i deputati laburisti.

Riforma welfare nel Regno Unito, Starmer sotto assedio dopo la rivolta dei laburisti

Sono stati ben 42 i parlamentari del Labour a sostenere un emendamento per fermare la riforma, poi respinto. Una fronda che, nei giorni scorsi, aveva minacciato di superare i 120 deputati, abbastanza da mettere in crisi la maggioranza e far naufragare la legge. La tensione ha costretto Starmer a un’imbarazzante retromarcia: il piano iniziale di risparmiare 5 miliardi di sterline è stato fortemente ridimensionato, limitando i criteri più rigidi ai soli nuovi richiedenti e rinviando l’entrata in vigore delle misure più dure in attesa di ulteriori consultazioni.

Le concessioni, però, non hanno placato le critiche. Le associazioni a difesa dei disabili avvertono che oltre 150mila persone rischiano di cadere in povertà. “Ci sono infiniti altri modi per reperire risorse, non possiamo colpire i più vulnerabili”, ha denunciato Rebecca Long-Bailey durante il dibattito. Dura anche Rachael Maskell, che ha definito i tagli “dickensiani, da un altro secolo e da un altro partito”, presentando un emendamento bocciato dai Comuni.

L’opposizione conservatrice, guidata da Kemi Badenoch, ha votato contro accusando il governo di un approccio confuso e inefficace, utile solo a tappare i buchi lasciati dalla cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves. A criticare la riforma anche i deputati di Reform UK, il partito di Nigel Farage, sempre più in ascesa nei sondaggi e pronto a insidiare la leadership di Starmer in vista delle elezioni del 2029.

La situazione politica diventa così sempre più delicata per il primo ministro. A un anno dal trionfo elettorale del 2024, Starmer si ritrova stretto tra le difficoltà economiche, le tensioni interne al partito e la minaccia crescente di Farage, galvanizzato dal successo delle elezioni locali di maggio. La gestione dei conti pubblici resta un fronte critico, soprattutto alla luce degli annunci di aumento della spesa per la difesa e il riarmo nucleare.

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