Esteri

Re Carlo accanto al Canada, senza menzionare Trump e le sue mire annessionistiche

Redazione
 
Re Carlo accanto al Canada, senza menzionare Trump e le sue mire annessionistiche

Davanti al parlamento di Ottawa, Re Carlo, pur non menzionando esplicitamente il presidente Trump e le sue ripetute mire annessionistiche, si è schierato con ilo Canada, difendendone storia e indipendenza.
Per la prima volta in quasi 50 anni a pronunciare il Discorso del Trono, testo destinato a presentare ai canadesi le priorità del nuovo governo federale e solitamente pronunciato dal Governatore generale, rappresentante del re Carlo III in Canada, è stato lo stesso monarca stesso.

Re Carlo accanto al Canada, senza menzionare Trump e le sue mire annessionistiche

Con la guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti contro il Canada e le minacce del presidente Donald Trump di far diventare il Paese il 51° stato americano, il primo ministro Mark Carney ha voluto, con questa visita reale, inviare un messaggio chiaro al suo vicino del sud: È un buon promemoria della forza delle istituzioni canadesi , ha affermato dopo aver letto il discorso del Trono. Il Re è il Re del Canada.

Carlo III, che era alla sua ventesima visita in Canada, ma la prima da quando è diventato sovrano quasi tre anni fa, ha iniziato il discorso esprimendo il suo amore per il Canada e la sua ammirazione per i canadesi: ''Come ho già detto: ogni volta che vengo in Canada, un po' più di Canada mi entra nel sangue e da lì, direttamente nel cuore''.

Re Carlo, nel suo discorso, in cui ha alternato le due lingue ufficiali del Paese, inglese e francese, ha sollevato la questione della sovranità canadese, direttamente e indirettamente, almeno dieci volte, ricordando che ''oggi il Canada si trova ad affrontare un momento cruciale'', aggiungendo che ''la democrazia, il pluralismo, lo stato di diritto, l'autodeterminazione e la libertà sono valori cari ai canadesi che il governo è determinato a proteggere''.

Il Re ha anche fatto riferimento a Trump, senza farne il nome, quando ha parlato degli sforzi del Primo Ministro Carney per definire una nuova relazione economica e di sicurezza tra Canada e Stati Uniti, basata sul rispetto reciproco e sugli interessi condivisi, per apportare benefici trasformativi a entrambe le nazioni sovrane.

''Dobbiamo affrontare la realtà: dalla Seconda guerra mondiale in poi, il nostro mondo non è mai stato così pericoloso e instabile. Il Canada si trova ad affrontare sfide senza precedenti nella nostra vita'', ha detto.
Il monarca, tuttavia, ha ricordato che queste sfide rappresentano un'incredibile opportunità per i canadesi, affermando che il Canada ''ha ciò di cui il nostro mondo ha bisogno e difende i valori che questo mondo rispetta''.

''Il Canada è pronto a costruire una coalizione di nazioni che condividono questi valori, che credono nella cooperazione internazionale e nel libero scambio di beni, servizi e idee", ha affermato Carlo III.
Anche il discorso del Trono è stato in gran parte dominato dalle priorità economiche e di sicurezza del governo Carney. Particolarmente rilevante era la questione dei tagli fiscali, una promessa ripetuta più volte dal Primo Ministro durante tutta la campagna elettorale.

Anche la questione della sicurezza, sia alle frontiere per contrastare il traffico di droga e di armi, sia all'interno del Paese per contrastare la piaga dei furti d'auto e della criminalità organizzata, ha occupato un posto centrale nel Discorso del Trono.
Il Re ha infine voluto rendere omaggio alla ''forza del bene che il Canada rappresenta nel mondo. Come ci ricorda l'inno nazionale: il Grande Nord è davvero forte e libero!''.

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