Economia

Private equity e venture capital, investimenti in crescita nel primo semestre 2025, rallenta la raccolta

Redazione
 
Private equity e venture capital, investimenti in crescita nel primo semestre 2025, rallenta la raccolta
Il mercato italiano del private equity e venture capital mostra segnali contrastanti nel primo semestre 2025. Secondo i dati diffusi da AIFI in collaborazione con PwC Italia, gli investimenti hanno raggiunto i 5,2 miliardi di euro, in aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre la raccolta si è fermata a 1,7 miliardi, in calo del 40%.

Private equity e venture capital, investimenti in crescita nel primo semestre 2025, rallenta la raccolta

Il numero di operazioni è salito a 370 (+24%), distribuite su 244 società. Il venture capital si conferma primo per numero di deal con 236 operazioni, mentre il buyout guida la classifica per ammontare investito con 2,7 miliardi, seguito dal comparto infrastrutturale che ha registrato 1,7 miliardi, in forte crescita rispetto ai 7 deal del 2024. Le infrastrutture rappresentano ormai il 32,6% del totale investito, segnale della crescente necessità di capitali in questo settore.

Gli operatori internazionali hanno inciso per il 77% degli investimenti complessivi (circa 4 miliardi), mentre gli operatori domestici hanno realizzato il 67% delle operazioni, focalizzandosi soprattutto su venture capital e small-mid market. In termini di settori, l’ICT resta in testa per numero di operazioni (130), seguito da medicale (53) e beni e servizi industriali (46). Per ammontare prevalgono energia e ambiente con 1,6 miliardi, beni e servizi industriali con 928 milioni e ICT con 836 milioni.

Sul fronte geografico, il Nord Italia concentra il 75% degli investimenti, con la Lombardia che da sola raccoglie il 47% delle operazioni. I disinvestimenti sono saliti a 2,7 miliardi di euro (+15%), distribuiti su 71 exit, con la vendita a soggetti industriali che si conferma la modalità più frequente.

Nonostante l’ottimo andamento degli investimenti, preoccupa il crollo della raccolta: “Serve un’azione forte e immediata per invertire la rotta – ha dichiarato Innocenzo Cipolletta, presidente di AIFI – perché senza raccolta non ci può essere supporto all’economia reale e senza crescita delle imprese non ci può essere un Paese forte”.
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