Economia

Pirelli in rialzo in Borsa, cresce l’ipotesi di un disimpegno dei soci cinesi

Redazione
 
Pirelli in rialzo in Borsa, cresce l’ipotesi di un disimpegno dei soci cinesi
Seduta positiva per Pirelli, che a Piazza Affari segna un progresso del 2,17% a 5,92 euro, spinta dalle indiscrezioni su una possibile uscita di Sinochem. Secondo quanto riportato da Reuters, il colosso cinese, che detiene il 37% del capitale, sarebbe disposto a valutare offerte qualora prevedano un premio di mercato. L’eventuale cessione si inserirebbe nel percorso avviato dal Governo italiano per risolvere le questioni di governance del gruppo degli pneumatici.

Pirelli in rialzo in Borsa, cresce l’ipotesi di un disimpegno dei soci cinesi

Le opzioni sul tavolo sono diverse e Pirelli, in collaborazione con i propri consulenti bancari, è al lavoro per individuare un potenziale accordo. La notizia è stata accolta con favore dagli analisti. Mediobanca ha sottolineato che la governance è percepita dal mercato come un punto debole, soprattutto a causa della presenza di Sinochem, ritenuta un ostacolo per il business negli Stati Uniti, dove le restrizioni sui veicoli connessi rendono più complesso l’accesso. Per la banca d’affari, la soluzione più probabile resta una cessione parziale o totale della quota cinese, sia a investitori finanziari sia direttamente sul mercato. La raccomandazione sul titolo resta “Outperform”.

Anche Intermonte conferma una valutazione positiva (“Outperform”) con target price a 7,3 euro. Secondo la società, lo scenario di un disimpegno da parte di Sinochem era già in parte scontato dagli investitori, ma le ultime indiscrezioni sembrano rappresentare un’accelerazione concreta, pur con la richiesta di un premio di mercato che potrebbe rallentare il processo. Un segnale di fiducia arriva dal socio Camfin, che negli ultimi due anni ha incrementato la propria partecipazione fino al 27,4%, con l’obiettivo dichiarato di salire al 29,9%.

Il dossier Pirelli torna così al centro dell’attenzione a pochi giorni dall’archiviazione, da parte di Palazzo Chigi, del procedimento per la possibile violazione del golden power da parte di China National Tire and Rubber. Una decisione accompagnata dall’annuncio del Governo di voler proseguire il dialogo con la società e i suoi azionisti per adattare la governance alle nuove regole dei mercati internazionali in cui il gruppo opera.
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