I prezzi del petrolio hanno registrato oggi guadagni limitati, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha prorogato la scadenza per i colloqui commerciali con l'Unione Europea, attenuando le preoccupazioni sui dazi statunitensi sull'Unione che potrebbero danneggiare l'economia globale.
Trump proroga i colloqui UE, ma il petrolio sale solo dello 0,28%
I future sul greggio Brent sono saliti di 18 centesimi, lo 0,28%, a 64,96 dollari al barile, mentre il greggio West Texas Intermediate statunitense è salito di 17 centesimi, lo 0,28%, a 61,7 dollari al barile.
Trump ha dichiarato di aver accettato di prorogare la scadenza per i colloqui commerciali con l'Unione Europea fino al 9 luglio, dopo che Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha affermato che l'Unione ha bisogno di più tempo per raggiungere un accordo.
Per qualche analista, questa settimana le notizie relative a commercio e tariffe doganali, insieme alle preoccupazioni fiscali in corso, saranno il principale fattore incognito per il sentiment di rischio e il petrolio greggio.
Il Brent e il WTI hanno esteso i guadagni dopo aver chiuso venerdì in rialzo dello 0,5%, poiché i limitati progressi nei colloqui tra Stati Uniti e Iran sul nucleare hanno attenuato le preoccupazioni relative al ritorno di una maggiore quantità di petrolio iraniano sui mercati globali e gli acquirenti statunitensi hanno coperto le posizioni in vista del weekend di tre giorni del Memorial Day.
I prezzi sono stati sostenuti anche dai dati della società di servizi energetici Baker Hughes, secondo i quali le aziende statunitensi, sotto pressione a causa del calo dei prezzi del petrolio, hanno ridotto il numero di piattaforme petrolifere operative di 8 unità, portandole a 465 la scorsa settimana, il livello più basso da novembre 2021.
I guadagni sono stati limitati dalle aspettative che l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati, l'OPEC+, potrebbe decidere di aumentare la produzione di altri 411.000 barili al giorno (bpd) per luglio nella riunione della prossima settimana.
L'organizzazione dei Paesi esportatori potrebbe annullare il resto del taglio volontario alla produzione di 2,2 milioni di barili al giorno entro la fine di ottobre, avendo già aumentato gli obiettivi di produzione di circa 1 milione di barili al giorno per aprile, maggio e giugno.