Economia

Petrolio: prezzi giù del 4%, guardando ad un accordo tra Usa e Iran sul nucleare

Redazione
 
Petrolio: prezzi giù del 4%, guardando ad un accordo tra Usa e Iran sul nucleare

Il prezzo del petrolio ha registrato oggi un calo di quasi il 4%, nella prospettiva che un accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran possa aumentare l'offerta globale di greggio. I future sul Brent sono scesi di oltre 2 dollari a meno di 64 dollari al barile.

Petrolio: prezzi giù del 4%, guardando ad un accordo tra Usa e Iran sul nucleare

Ali Shamkhani, consigliere della guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato in un'intervista alla NBC che il Paese si sarebbe impegnato a non costruire mai armi nucleari e a sbarazzarsi delle sue scorte di uranio altamente arricchito.

L'Iran è il terzo produttore dell'OPEC. Produce circa 3 milioni di barili di petrolio al giorno (bpd), pari a circa il 3% della produzione mondiale totale, ma è soggetto a severe sanzioni da quando Trump ha abbandonato il precedente accordo nucleare tra l'Occidente e Teheran nel 2015.

Non è stato solo il Brent a essere colpito. Anche i titoli petroliferi e del gas europei sono scesi di quasi il 2%, mentre anche i titoli di Stato dei produttori rivali, dall'Angola alla Nigeria, hanno subito contraccolpi.
Il crollo del greggio ha spinto al ribasso sia il dollaro sia i rendimenti dei titoli di Stato di riferimento, un indicatore dei costi di indebitamento nazionali.

I dati ufficiali hanno mostrato che l'economia britannica è cresciuta dello 0,2% a marzo, superando le aspettative. Gli operatori sono inoltre in attesa dei dati flash sul PIL della zona euro per il primo trimestre e dei dati chiave degli Stati Uniti, tra cui le vendite al dettaglio di aprile e i dati sulla disoccupazione.

Il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a 10 anni, il benchmark dell'area euro, è sceso di un punto base al 2,68%, ma è rimasto vicino al massimo plurisettimanale del 2,7% toccato mercoledì.
Anche i rendimenti dei titoli del Tesoro USA si sono attestati al massimo mensile di poco superiore al 4,5%, in parte a causa delle preoccupazioni relative al pacchetto di bilancio di Trump , che avrebbe aggiunto migliaia di miliardi di dollari al debito statunitense.

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