Tu chiamala se vuoi ''patrimoniale'', si potrebbe dire, parafrasando Lucio Battisti.
Perché, pur se con l'etichetta di ''un contributo di solidarietà'', quella proposta dal segretario della Cgil, Maurizio Landini, è, di fatto, una patrimoniale, andando a ricadere (o a colpire, a seconda di chi e come la si interpreti) sulle super-ricchezze del Paese, con un gettito potenziale che il sindacalista stima in 23 miliardi di euro.
E se, sulla "patrimoniale", si desse ascolto a Landini?
La proposta, dice Landini, sarà ufficializzata domani, nel corso dell'incontro con il governo sulla manovra per il 2026 che si preannunzia già spinoso, visto che il pacchetto di richieste che la Cgil avanzerà dà l'idea di essere corposo e, quindi, poco palatabile per un esecutivo che ha difficoltà a reperire risorse. Comunque, Landini, la richiesta l'ha formalizzata, dandone anche il perimetro economico.
La proposta è di una aliquota dell'1,3% che graverebbe su cinquecentomila contribuenti, quelli che dimostrano un patrimonio di due milioni di euro. Fatti due conti, alla fine si racimolerebbero 26 miliardi.
Landini ha anche fatto la mappa dei settori della spesa pubblica verso i quali reindirizzare il gettito addizionale: ''Sanità, istruzione, non autosufficienza, politiche abitative, sociali e di trasporto pubblico".
Insomma, ha detto, "andare in una direzione che redistribuisca la ricchezza".
La patrimoniale/contributo di solidarietà è solo uno dei punti della piattaforma che la Cgil, così come le altre organizzazioni sindacali, vuole mettere sul tavolo del confronto con il governo, verso il quale ha lanciato già un ammonimento: ''se non ci ascolta, valuteremo iniziative''. Quasi il preannuncio di altri scioperi.
La proposta di Landini è stata subito impallinata da Forza Italia, con Dario Damiani, capogruppo in commissione Bilancio del Senato: "Puntuale come un orologio svizzero, a ridosso della discussione sulla manovra il leader della Cgil Landini rilancia la proposta di una patrimoniale". Damiani, poi, ha anche guardato in casa d'altri, dicendosi sicuro che ''il Pd di Elly Schlein accoglierà la proposta con favore. Penalizzare chi lavora, crea ricchezza e occupazione e investe nel futuro del Paese è, da sempre, l'ossessione della sinistra. Ma colpire il patrimonio significa scoraggiare l'impresa, bloccare la crescita e punire il merito. Forza Italia è e sarà sempre contraria a qualsiasi tassa".
Ma sarebbe veramente uno scandalo pensare ad una patrimoniale?
Gli italiani da sempre si sono mostrati contrati a questo tipo di prelievo forzoso, ritenendolo alla stregua di una ruberia di un capitale messo da parte con il lavoro e, per gli imprenditori, anche con investimenti.
Quindi Forza Italia ha gioco facile nel contestare la proposta, che però, a conti fatti, colpendo solo le grandi fortune potrebbe trovare d'accordo quelli che due milioni di reddito non li avranno mai, nemmeno sommando gli stipendi di una vita.