Foto: Antonio Patuelli (ABI), Fabio Panetta e Giovanni Azzone (Acri)
La fiducia nel futuro economico dell’Italia si costruisce su tre pilastri: investimenti, innovazione e capitale umano. A sostenerlo è il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento alla Giornata Mondiale del Risparmio 2025 organizzata dall’Acri a Roma. 
Panetta: “Innovazione, fiducia e crescita. Il risparmio degli italiani è la chiave per lo sviluppo del Paese”
In un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche e nuove spinte protezionistiche, Panetta ha ribadito che solo un’economia dinamica, capace di generare lavoro e produttività, può restituire valore e significato al risparmio degli italiani.
“Lo sviluppo economico", ha dichiarato il Governatore, "è la condizione essenziale per rafforzare la fiducia e valorizzare il risparmio. Senza crescita, il risparmio si impoverisce e perde la sua funzione di leva per il benessere collettivo”.
Panetta ha ricordato che l’Italia, negli ultimi anni, ha mostrato una notevole capacità di resistenza e adattamento, crescendo più della media europea nel post-pandemia. Il Mezzogiorno, in particolare, ha contribuito in modo significativo con un +8% del PIL dal 2019, contro il +5% del Centro-Nord. Un risultato reso possibile, ha sottolineato, dalle politiche economiche, dal PNRR e dalla prudenza nella gestione dei conti pubblici, con un indebitamento netto sceso al 3% del PIL e un saldo primario tornato positivo.
Il Governatore ha ammonito tuttavia che la sfida ora è strutturale: “Dobbiamo innalzare stabilmente il ritmo di crescita oltre l’1% annuo, preparando il terreno a un’economia capace di reggere anche senza i fondi del PNRR”.
L’intervento si è poi concentrato su tre leve decisive per il futuro: capitale umano, capitale fisico e capacità amministrativa. “L’innovazione è la parola chiave”, ha detto Panetta, indicando nella formazione, nella digitalizzazione e nella semplificazione amministrativa gli strumenti per colmare i ritardi di produttività.
Sul fronte finanziario, Panetta ha ribadito la solidità del sistema bancario italiano, oggi tra i più patrimonializzati d’Europa, e la necessità di non disperdere questo vantaggio: “Il credito non è solo una variabile finanziaria, è la linfa dell’economia reale. Deve sostenere le imprese con buone prospettive, in particolare quelle impegnate nella transizione ecologica e digitale”.
Ampio spazio anche ai temi dell’euro digitale e della sicurezza dei pagamenti. “La moneta pubblica resta il presidio di fiducia nel sistema finanziario. L’euro digitale sarà uno strumento complementare, sicuro e inclusivo, pensato per garantire accesso, privacy e stabilità in un’economia sempre più online”.
Panetta ha inoltre sottolineato l’importanza dell’educazione finanziaria come fattore di coesione e crescita: “La conoscenza è la prima difesa dei cittadini e la base per un sistema economico più solido. L’alfabetizzazione finanziaria nelle scuole è una priorità per formare cittadini consapevoli”.
Il discorso si è chiuso con un richiamo alla responsabilità collettiva: “L’Italia ha dimostrato di saper affrontare le crisi e di sapersi rinnovare. Dobbiamo investire nella fiducia, nell’innovazione e nelle competenze per trasformare il risparmio in sviluppo, la prudenza in opportunità e la stabilità in progresso”.