Le imprese italiane migliorano le proprie abitudini di pagamento, ma restano ancora lontane dai livelli dei paesi più virtuosi. È quanto emerge dalla ventunesima edizione dello Studio Pagamenti di CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nelle soluzioni per il credit management, presentato oggi agli IBM Studios di Milano. L’osservatorio analizza le dinamiche dei pagamenti aziendali in 36 paesi, offrendo un quadro globale sulle performance delle imprese in termini di puntualità e ritardi gravi.
Pagamenti aziendali nel mondo 2025, Italia in ripresa ma resta il gap con i paesi più virtuosi
Nel 2024 l’Italia si colloca al 16° posto tra i 26 paesi europei analizzati per puntualità nei pagamenti, guadagnando due posizioni rispetto al 2023. Il 45,1% delle imprese italiane ha saldato le fatture entro la scadenza, contro il 46,7% dell’anno precedente. In ambito globale, l’Italia scala quattro posizioni, raggiungendo il 24° posto su 38 paesi monitorati.
Nonostante questi segnali positivi, preoccupa la crescita dei ritardi gravi: le imprese che pagano con oltre 90 giorni di ritardo sono salite dal 3,4% al 4,4%. Un dato che sottolinea una tendenza da tenere sotto controllo, in particolare in un contesto economico ancora fragile.
A dominare la classifica europea è la Danimarca, con un’impressionante 94,2% di pagamenti puntuali, seguita dalla Polonia (87,5%) e dai Paesi Bassi (80,2%). Fanalini di coda sono la Romania (12%), il Portogallo (18,7%) e la Bulgaria (19,1%).
Nel ranking mondiale, la Danimarca si conferma in vetta, seguita da Polonia e Nuova Zelanda (83,2%), quest’ultima tra i top performer anche grazie a un sistema imprenditoriale stabile ed efficiente.
Lo studio evidenzia un rallentamento generale nei miglioramenti dei pagamenti puntuali, accompagnato da un incremento diffuso dei ritardi gravi. In Nord America, gli Stati Uniti registrano un aumento dell’11,5% dei ritardi gravi, mentre in Canada l’incremento è del 47,4%, pur registrando anche una crescita dei pagatori puntuali (+23,1%).
Situazione critica anche in alcune economie europee: la Germania registra per la prima volta un incremento significativo (+37,5%) dei ritardi gravi. La Svezia, storicamente virtuosa, subisce un calo dei pagamenti puntuali dal 58,6% al 55,9% e un incremento dei ritardi del 50%, sebbene contenuti in valori assoluti.
In Asia, si distinguono le Filippine con l’81,4% di pagatori puntuali e un calo del 44,8% nei ritardi gravi. Buone notizie anche da Taiwan (-33,3% ritardi gravi) e India (+23,4% nei pagamenti puntuali). La Tailandia si conferma una delle economie più virtuose con appena lo 0,7% di pagamenti oltre i 90 giorni.
In Oceania, la Nuova Zelanda mantiene livelli di eccellenza con oltre l’83% di puntualità. L’Australia, sebbene parta da livelli inferiori, mostra un miglioramento del 6,5% e registra una quota più bassa di ritardi gravi rispetto alla Nuova Zelanda (0,9% contro 2,3%).