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Il mistero dell'olfatto felino: i gatti distinguono il profumo del padrone?

Redazione
 
Il mistero dell'olfatto felino: i gatti distinguono il profumo del padrone?

Da sempre avvolti in un'aura di enigmatica indipendenza, i gatti domestici continuano a sorprendere con le loro sofisticate capacità sensoriali. Un nuovo studio condotto dall'Università dell'Agricoltura di Tokyo, e riportato dalla BBC, suggerisce che i nostri amici felini sono in grado di distinguere l'odore del loro padrone da quello di un estraneo.

Il mistero dell'olfatto felino: i gatti distinguono il profumo del padrone?

La ricerca, che getta nuova luce sulle interazioni tra gatti e umani, ha rivelato un comportamento curioso: i gatti impiegano un tempo significativamente maggiore ad annusare provette contenenti odori di persone sconosciute rispetto a quelle impregnate del profumo del loro padrone. Questo, secondo i ricercatori, indicherebbe che i gatti riescono a discernere tra esseri umani familiari e non familiari basandosi unicamente sull'olfatto.

Tuttavia, i ricercatori avvertono che non è ancora chiaro se possano identificare persone specifiche con questo mezzo. Del resto è risaputo che i gatti si affidano al loro spiccato olfatto per identificare e comunicare all'interno della loro specie, ma l'estensione di questa capacità al riconoscimento umano era un campo meno esplorato. Studi precedenti avevano già dimostrato che i gatti sono in grado di distinguere le voci umane, interpretare lo sguardo per localizzare il cibo e persino modificare il loro comportamento in base allo stato emotivo di una persona, riconosciuto, in parte, anche tramite l'odore. La novità di questa ricerca risiede nell'aver isolato e testato la capacità olfattiva pura nel contesto delle relazioni interspecifiche.Per lo studio, pubblicato mercoledì, sono stati coinvolti 30 gatti.

A ciascun felino sono state presentate provette di plastica contenenti un tampone con l'odore del proprio proprietario, un tampone con l'odore di una persona sconosciuta dello stesso sesso del proprietario, o un tampone pulito come controllo. Gli odori erano stati raccolti da aree specifiche del corpo, come l'ascella, dietro l'orecchio e tra le dita dei piedi. I risultati sono stati inequivocabili: "i gatti hanno trascorso molto più tempo ad annusare gli odori di persone sconosciute rispetto a quelli del loro padrone o del tubo vuoto, il che suggerisce che riescono a distinguere tra gli odori di persone familiari e sconosciute", spiegano i ricercatori. Questo comportamento, in cui uno stimolo sconosciuto viene annusato più a lungo, non è nuovo nel mondo felino; è stato osservato anche nei gattini svezzati che annusano le gatte sconosciute più a lungo rispetto alle loro madri.

Nonostante le promettenti scoperte, gli autori dello studio hanno invitato alla cautela nell'interpretazione dei risultati. "Gli stimoli olfattivi utilizzati in questo studio provenivano solo da persone note e sconosciute", ha affermato uno degli autori dello studio, Hidehiko Uchiyama, alla BBC. "Sarebbero necessari esperimenti comportamentali in cui ai gatti vengono presentati più stimoli olfattivi di persone note, e avremmo bisogno di trovare specifici modelli comportamentali nei gatti che si manifestano solo in risposta all'odore del proprietario." Anche Serenella d'Ingeo, ricercatrice dell'Università di Bari non direttamente coinvolta nello studio ma esperta di risposte feline agli odori umani, ha commentato i risultati.

Sebbene riconosca che lo studio dimostra una chiara reazione differenziata tra odori familiari e non familiari, la dottoressa d'Ingeo sottolinea che "non sappiamo come si sentisse l'animale durante l'annusata... Non sappiamo ad esempio se fosse rilassato o teso". Ha inoltre sollevato un'interessante questione metodologica: la presentazione dei campioni da parte dei proprietari stessi potrebbe aver influenzato l'interesse dei gatti verso gli odori sconosciuti, poiché i proprietari, naturalmente, aggiungevano il proprio odore all'ambiente. "In questa situazione, i proprietari non si limitano a mostrare la loro presenza visiva, ma anche il loro odore", ha spiegato.

"Quindi, ovviamente, se presentano altri odori diversi dal loro odore personale, in un certo senso coinvolgono maggiormente il gatto." Nonostante queste considerazioni, gli autori dello studio hanno concluso che "i gatti usano l'olfatto-odore per riconoscere gli esseri umani" osservando anche un comportamento aggiuntivo: i gatti si strofinavano il muso contro i tubi dopo averli annusati, un'azione tipica della marcatura olfattiva.

Questo suggerisce che l'annusare potrebbe essere un comportamento esplorativo che precede la marcatura, un'area che necessita di ulteriori indagini, così come la teoria che i gatti possano effettivamente riconoscere una persona specifica dal suo odore unico. Una ricerca che, dunque, continua a svelare le complesse capacità cognitive e sensoriali dei gatti, aprendo nuove affascinanti prospettive sulla natura del loro legame con gli esseri umani.

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