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Indipendenza energetica e nucleare al centro del dibattito pubblico, ma l’Italia chiede più chiarezza

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Indipendenza energetica e nucleare al centro del dibattito pubblico, ma l’Italia chiede più chiarezza
Gli italiani credono nell’indipendenza energetica, ma faticano a orientarsi nel complesso mondo dell’energia. È quanto emerge dalla ricerca realizzata da Havas e presentata oggi alla Camera dei deputati nel corso dell’incontro “Transizione energetica: un progetto comune per l’Italia”, promosso dai deputati Annarita Patriarca e Alessandro Cattaneo. Il dato più emblematico: il 95% degli italiani ritiene fondamentale rendere il Paese energeticamente autonomo, ma il 52% ammette di avere difficoltà a comprendere i temi energetici, mentre solo il 37% sarebbe disposto a pagare di più per raggiungere questo obiettivo.

Indipendenza energetica e nucleare al centro del dibattito pubblico, ma l’Italia chiede più chiarezza

Tra i focus più caldi dell’indagine, il tema del nucleare di nuova generazione. Attualmente il 46% degli italiani si dichiara favorevole alla costruzione di nuove centrali, ma la percentuale cresce fino al 54% quando vengono fornite informazioni tecniche su sicurezza, smaltimento delle scorie e tecnologie di IV generazione. Un chiaro segnale che la corretta comunicazione può incidere in maniera sostanziale sulla percezione delle tecnologie emergenti.

“La transizione energetica non può più aspettare”, ha affermato Alessandro Cattaneo. “Il nostro Paese ha bisogno di una strategia sostenibile anche dal punto di vista sociale ed economico. Il nucleare, se inserito in una politica integrata, può essere parte della soluzione”. Sulla stessa linea Annarita Patriarca: “La sfida ecologica non è in discussione. Va affrontata con lucidità, integrando tutela ambientale e sicurezza degli approvvigionamenti”.

A confermare il rinnovato impegno dell’Italia, l’intervento del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin: “In un contesto globale instabile, il nostro disegno energetico punta a sicurezza e rinnovabili. L’ingresso nell’Alleanza Ue per il Nucleare è un passo fondamentale per dare all’Italia una fonte pulita, stabile e sostenibile”.

A colpire è la forte correlazione tra livello di informazione e apertura al cambiamento. Come sottolinea Giovanni Tomassini, vice president di Havas PR: “Quando le persone comprendono davvero le nuove tecnologie, la loro percezione cambia. I cittadini sono pronti a sostenere la transizione, ma chiedono strumenti chiari, affidabili e accessibili per potersi orientare. La disinformazione è il vero ostacolo”.

La questione non riguarda solo i contenuti, ma anche il linguaggio e le emozioni, come ha ricordato Alasdhair Macgregor Hastie, executive creative director di Havas Milan: “Oggi parliamo di energia, ma anche di fiducia e percezioni. La transizione si costruisce anche con la narrazione. Il futuro non si impone, si racconta”.

La sostenibilità ambientale si conferma prioritaria per l’84% della popolazione, in particolare tra le donne, ma permane un nodo economico: solo una minoranza è disposta a sostenere costi aggiuntivi per fonti più pulite. Inoltre, il 62% degli italiani prevede aumenti in bolletta, attribuendoli a speculazioni di mercato e crisi geopolitiche. Un altro segnale che il malcontento energetico cresce con la scarsa comprensione dei meccanismi tariffari: l’87% legge la bolletta, ma il 41% non capisce le voci e il 19% guarda solo la cifra finale.

Internet domina come fonte principale di aggiornamento sui temi energetici (69%), seguito da media tradizionali (24%) e forum o blog (24%), ma l’eccessiva frammentarietà alimenta confusione e sfiducia. Nonostante il crescente interesse, la percezione di poca trasparenza resta diffusa.

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